Fatto prigioniero nel ’44: Cologno restituisce il piastrino di Angelo Magni alla figlia

Arrestato sul confine italo-jugoslavo e costretto a lavorare per i tedeschi in un campo di prigionia a Lubiana

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Una piastrina persa da un soldato di leva nel 1944 è stata riconsegnata alla figlia. La storia è quella di Angelo Magni, durante al seconda guerra mondiale soldato di leva arrestato vicino al confine italo jugoslavo e costretto a raggiungere Lubiana a piedi. Lì, prigioniero, lavora per i tedeschi, prima di riuscire a scappare dal campo di prigionia e fare ritorno a Cologno Monzese.

Il ritrovamento del piastrino e la consegna alla figlia

A ritrovare il piastrino di Angelo Magni, 8 mesi fa, è stata l’associazione “Gruppo ricerche storiche” nelle campagne tra Anagni e Sgurgola, dove il giovane era in servizio di leva. L’Amministrazione comunale, grazie al lavoro dell’anagrafe è riuscita a risalire alla figlia Ornella, alla quale ha restituito ciò che apparteneva al padre nella sala Giunta di Villa casati.

«E’ stato un momento di grande emozione  poter riconsegnare alla famiglia il piastrino di riconoscimento del loro congiunto – ha dichiarato il sindaco Angelo Rocchi –Grazie all’associazione che l’ha materialmente ritrovato e in collaborazione con gli uffici dell’anagrafe siamo riusciti a risalire ai parenti e a rendere possibile questo momento che abbiamo voluto celebrare, come giusto che sia, nella nostra Villa Casati».