“Lombardia LIS” è il nuovo servizio di video-interpretariato in lingua dei segni italiana, LIS, che è stato attivato per tutto il sistema socio-sanitario di Regione Lombardia. L’iniziativa è promossa dall’Assessorato alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità e realizzata da Ats Città Metropolitana di Milano con l’intento di abbattere le barriere di comunicazione per i cittadini non udenti.
“Facilitare la fruizione dei servizi sanitari”
La nuova piattaforma online ha l’obiettivo di favorire l’accesso e la fruizione dell’informazione alle persone non udenti per consentire di essere più autonome nella comunicazione e maggiormente incluse nel contesto sociale.
«Dopo un periodo sperimentale entra ufficialmente in funzione uno strumento prezioso per facilitare lo scambio di comunicazione e raggiungere una maggiore inclusione delle persone non udenti – ha dichiarato Alessandra Locatelli, assessore regionale alla Disabilità, Famiglia, Solidarietà sociale e Pari opportunità di Regione Lombardia – In particolare l’accessibilità universale, così come descritta dalla Convenzione Onu per i diritti delle persone con Disabilità, riconosce infatti il diritto alla comunicazione tra quelli fondamentali a garantire completa autonomia e concreta integrazione a tutti i cittadini. D’altra parte il servizio di video-interpretariato LIS va esattamente in questa direzione. Facilitando quindi la fruizione dei servizi sociosanitari per chi utilizza la Lingua Italiana dei segni».
Uno strumento di inclusione e integrazione
La LIS è una lingua con proprie regole grammaticali, sintattiche, morfologiche e lessicali. Si è evoluta naturalmente ma con una struttura molto diversa, che utilizza sia componenti manuali che non-manuali come l’espressione facciale e la postura. È una lingua che viaggia sul canale visivo-gestuale, integro nelle persone sorde, e ciò consente loro pari opportunità di accesso alla comunicazione.
«Il servizio di video-interpretariato professionale a distanza in lingua dei segni si inscrive nelle finalità previste dalla Legge regionale n. 20 del 2016 e del Piano triennale (DGR 7965/2017)- ha spiegato Rossana Giove, direttore socio-sanitario di Ats Città Metropolitana di Milano – Concorre, infatti, alla promozione dell’inclusione e integrazione sociale delle persone sorde, sordocieche o con disabilità uditiva. Oltre alla loro accessibilità e fruibilità della rete dei servizi sanitari e socio-sanitari».
Augusta Brambilla