Esiste ancora il bambino nel mondo? Dipende da noi che si giri con un sorriso.
Questo il tema attorno al quale medici, docenti e antroposofi hanno ampiamente discusso durante il convegno, promosso dall’asilo steineriano l’Altalena.
Fiducia incondizionata, innocenza, meraviglia, come peculiarità centrali dell’anima e dell’io del bambino, che per diventare un uomo adulto deve saper abbandonare, senza però dimenticarsene
Sono solo alcuni spunti del Dott. Roberto Meda, (foto) medico, socio SIMA (società italiana medicina antroposofica) che ha voluto sottolineare durante il suo intervento, di fronte a una grande platea di partecipanti, per poi proseguire con l’analisi dei tre patrimoni (ereditario, culturale, individuale), che concorrono alla formazione del bambino.
“A raccogliere il testimone” è stato poi Angelo Antonio Fierro, medico antroposofico, che ha evidenziato l’importanza della fiaba e l’effetto terapeutico del suo racconto.
Sulla stessa lunghezza d’onda, l’’intervento di Lorenzo Strik Lievers, docente universitario e allievo della prima scuola steineriana in Italia, che ha spiegato come “le discipline insegnate nella scuola attuale non sono pensate per i bambini ma per gli adulti. Solo attraverso il racconto, capace di suscitare immagini, si può realmente insegnare ai bambini”
A chiudere i lavori della prima giornata del convegno è stata Adriana Ciarchi, insegnante di scuola steineriana che ha spiegato l’idea di bambino nella pedagogia Waldorf, dove gli strumenti fondamentali attraverso i quali i bambini imparano sono il gioco, la musica e l’arte.
Un’intensa due giorni di studio, approfondimento e formazione sul mondo dell’infanzia che ha visto tra gli altri relatori Giovanna Bettini (antroposofa) e Grazia Arena (psicoterapeuta dell’infanzia e adolescenza)
Particolarmente coinvolgenti sono stati anche i momenti che hanno visto protagonisti il comico Alessandro Bergonzoni e i “Sulutumana”, questi ultimi in grado di creare, con il loro spettacolo di musica e racconti, un’atmosfera tutta particolare.
Scelta artistica quanto mai azzeccata per unire la teoria alla pratica.
Proprio i “Sulutumana” infatti, hanno portato in scena la fiaba del “Piccolo principe”, un racconto musicato che ha incantato e coinvolto il pubblico di adulti e bambini nella splendida cornice della casa delle arti.
Barbara Sgariboldi