A seguito di un lungo dibattito, che ha visto esprimersi posizioni contrastanti, il Consiglio metropolitano ha approvato la proposta dell’adattamento di alcune zone agricole del Parco Agricolo Sud Milano in Parco Naturale. Questa trasformazione interessa 34 dei 60 Comuni del parco e si presenta con 8 aree distribuite sul territorio, coprendo una superficie di più di 8mila ettari.
«Un dialogo attento tra natura e agricoltura è possibile»
Nonostante le perplessità espresse da agricoltori e da alcuni Sindaci, tra cui il primo cittadino di Cassina de’ Pecchi, la conversione in Parco naturale si farà, garantendo il più possibile quella che è la sua vocazione agricola. «Un dialogo attento tra natura e agricoltura è possibile, le nuove politiche ambientali ed agricole possano favorire tali processi – ha dichiarato la vicesindaco di Città metropolitana Arianna Censi – È il momento di scelte strategiche importanti e la Città Metropolitana sarà garante del processo nel rispetto della vocazione dei territori, compresa la vocazione agricola».
Parco e innovazione: una possibile convivenza tra natura e produzione
La Presidente del Parco Agricolo Sud Milano, Michela Palestra, allontana le ipotesi di contrasto tra l’attività agricola svolta nel parco e la conversione di alcune sue parti in Area Naturale, immaginando anche un possibile contributo da parte degli agricoltori nella gestione e protezione del Parco naturale. «La proposta porta in sé un aspetto innovativo, per la prima volta viene associato al concetto produttivo, proprio del sistema agricolo, quello di naturalità – ha dichiarato la Presidente – L’agricoltura oltreché avere un valore economico produttivo, può contribuire ai valori di naturalità e di protezione del territorio e la proposta di Parco naturale porta con se questo valore. La naturalità generata e tutelata all’interno dell’agroecosistema ha l’obiettivo di preservare l’agricoltura anche come elemento di protezione del territorio».