In occasione dell’imminente giornata delle donne e data la mai quanto ora attuale necessità di allargare i propri orizzonti nella discussione dei diritti delle donne, l’Udi Donne di oggi Cernusco e Martesana ha organizzato un evento online con l’onorevole Patrizia Toia, che è possibile recuperare su Facebook, per discutere sulla posizione e i diritti delle donne all’interno dell’UE.
Una politica di eguaglianza
«Le donne devono essere grate all’Europa – ha spiegato l’Onorevole Patrizia Toia durante il suo intervento – che ha promosso una politica di uguaglianza, che ha portato a una parità di trattamento e ha promosso attività di azioni positive di recupero dello svantaggio. Ad essere europee abbiamo solo vantaggi».
UE e violenza sulle donne
L’Unione Europea ha sottoscritto, nel maggio del 2011, la Convenzione di Istanbul sulle prevenzione e la lotta contro la violenza sulle donne e la violenza domestica. «E’ un punto chiave, a cui l’Unione Europea tiene molto, e su cui è importante lavorare, insieme ai problemi del congeto parentale e della possibilità per le donne di raggiungere alte cariche lavorative» ha detto l’Onorevole.
Occupazione e donne: Von der Leyen e Merkel due esempi chiave
L’Onorevole Toia ha spiegato che la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen e Angela Merkel, che è stata Presidente del Consiglio europeo e che ha garantito l’istituzione del recovery plan, hanno promosso un’ Europa «che puntasse meno al rigore e più all’espansione e alla condivisione». Questo contributo non ha che sottolineato la preparazione delle donne che ricoprono cariche politiche e la necessità di permettere a chiunque lo voglia una carriera sempre più in ascesa. «La crisi lavorativa quest’anno ha toccato molto l’Italia, ma anche l’Europa ha subìto un duro colpo – ha sottolineato – Bisogna agevolare le donne che quest’anno si sono ritrovate senza lavoro».
Mutilazioni genitali femminili
Toia ha raccontato che 600mila tra donne e bambine in Europa hanno subìto questo trattamento, nonostante sia un reato. Questo dimostra il bisogno di promuovere azioni di informazione, di collaborazione con paesi e ONG, perché «nonostante se ne parli da tanto, il problema sembra attualmente dimenticato».
Giada Felline