Il Parco del Rio Vallone al centro del progetto di Chiara Limonta e Daniela Rivoni

Tutelare e proteggere l’ambiente e la natura

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Un’idea comune che le ha portate ad agire con responsabilità e voglia di fare. Chiara Limonta, gessatese, e Daniela Rivoni, milanese, sono due amiche, entrambe laureate in Scienze Agrarie all’Università di Milano, che coltivano da sempre l’amore per la terra e la tutela della natura. La loro opera di sensibilizzazione parte dal Parco del Rio Vallone attraverso la denuncia dell’incuria sui social e la discesa in campo per ripulire e chiedere il supporto di chi abita in questi territori. 

Un polmone verde

Il parco Rio Vallone viene istituito nel 1992 e si trova incastonato tra il Parco agricolo Sud di Milano, il Parco Adda Nord e il Parco di Montevecchia. Dal giugno 2017 il Parco Rio Vallone si è fuso con il Parco del Molgora dando vita al Parco Agricolo Nord Estun polmone verde in un territorio altamente urbanizzato.

«L’idea di proteggere e custodire la natura è sempre stata nei nostri pensieri: da agronome abbiamo deciso di vocare la nostra vita alla tutela e alla protezione dell’ambiente e del territorio – hanno dichiarato Chiara Limonta e Daniela Rivoni – Il Parco del Rio Vallone costituisce un patrimonio di biodiversità da proteggere, 1564 ettari di terrazzi fluvioglaciali, itinerari naturalistici da fare a piedi o in bicicletta e greenways che ti riportano a realtà contadine da cui si può solo immaginare come potesse essere il panorama rurale di qualche secolo fa». 

Il luogo del cuore

Il Parco del Rio Vallone è un luogo che rappresenta un’ importante risorsa ambientale e ecologica, ma anche il luogo del cuore.

«Per la nostra comunità è un’oasi in cui tutti possono vivere il contatto con la natura e con l’ambiente rurale circostante – ha sottolineato Chiara Limonta – È il bosco dove son cresciuta e dove ho coltivato l’amore per la natura. Conosco ogni suo sentiero, ogni suo stagno, gli alberi e i fiori: so quando nascono i fiori bianchi, quelli gialli e anche quelli viola. Sento di essere stata fortunata ad avere vissuto la natura in questo rapporto così speciale e vorrei consegnare questo piccolo gioiello verde alle generazioni future così come l’ho ricevuto io da quelle passate».

 Nel 2020, durante i mesi del lockdown per la pandemia da Covid-19, è diventato il posto dove poter fare delle passeggiate nel verde.

«Nelle lunghe giornate spesso mi addentravo nei campi attorno a casa e portavo con me un sacco per raccogliere i rifiuti che incontravo lungo le mie passeggiate – ha proseguito Chiara Limonta – Poi ho coinvolto amiche e amici, famiglia e parenti e siamo riusciti a ripulire una buona parte del bosco e dei campi. C’è ancora molto lavoro da fare e non nego che, a volte, le zone che puliamo vengono poi puntualmente risporcate».

Ritorno alla fanciullezza della natura

Chiara Limonta e Daniela Rivoni si sono unite per un progetto che mira a informare, sensibilizzare e coinvolgere sempre più persone e, magari, Enti e Istituzioni pubbliche per promuovere la cultura della salvaguardia dell’ambiente e della natura, partendo proprio da luoghi conosciuti.

«Il buon esempio è l’arma più efficace: la pulizia del Parco è la nostra azione preferita che ci regala anche grandi soddisfazioni – hanno dichiarato all’unisono Chiara e Daniela – Il messaggio che vogliamo veicolare è che “stare bene” su un pianeta non è solo un diritto ma comporta anche dei doveri e la salvaguardia dell’ambiente in cui viviamo ne rappresenta un pilastro fondamentale». 

Il futuro è nei loro occhi vivaci e nelle loro voci squillanti. Nelle tante e diverse progettualità che accarezzano le loro menti. 

«Dobbiamo trasformare questo bisbiglio in qualcosa di più udibile, un bell’urlo che, d’altronde, ci arriva dal nostro pianeta – hanno concluso Chiara e Daniela – Il nostro sogno è quello di far vivere il Parco come un ritorno “alla fanciullezza nella natura” attraverso percorsi alla scoperta della campagna e del bosco, attraverso attività ludico-ricreative per i più piccoli e educative-culturali per i più grandi. Un percorso dunque di educazione e di avvicinamentoalla natura e ai suoi doni preziosi».

Augusta Brambilla