L’Anpi di Pessano con Bornago ha avanzato la proposta di vigilare e denunciare alla magistratura tutti gli atti o le manifestazioni neofascisti alla Giunta e al Sindaco. La proposta, messa a ordine del giorno del Consiglio comunale del 16 febbraio, è stata presentata da Filippo Fondrini, firmata anche da Daniela Maggioni, Pasquale Nacca (Governa il futuro) e Anna De Vecchi (capogruppo M5S). Diverse le perplessità espresse dalla maggioranza, che alla fine ha votato contro.
La discussione: tutti i totalitarismi o solo uno?
Il consigliere Ambrosoni si è dichiarato contrario perché avendo «analizzato bene le conclusioni dell’ordine del giorno, abbiamo evidenziato che in esse si fa rimando a un impegno del sindaco e della giunta su attività che svolgono quotidianamente (quali segnalazioni e denuncia, ndr). Il nostro gruppo – ha proseguito – ha presentato una modifica, anticipandolo ai vari capogruppo, in cui si aggiunge una premessa», che fa riferimento alla Risoluzione del Parlamento europeo sull’Importanza della memoria europea del settembre del 2019, e che «condanna tutte le manifestazioni e la diffusione di ideologie totalitarie, come il nazismo e lo stalinismo, all’interno dell’UE». La proposta sarebbe quindi quella di condannare qualsiasi tipo di totalitarismo presente nella comunità. «Governa il Futuro e M5S ci hanno risposto con un secco no – ha concluso Ambrosoni – non volendo trovare un punto di condivisione concreto. Visto il muro creato dalla minoranza, voteremo contro l’ordine del giorno».
Fondrini ha precisato che «il senso dell’ordine del giorno proposto dall’Anpi è quello di vigilare sulle attività di specifiche organizzazioni di stampo neofascista» ricordando i saluti romani a Cernusco sul Naviglio, le svastiche e le scritte “Achtung Banditen” apparse 5 anni fa sui monumenti della resistenza di Pessano.
Il no del sindaco
Il Sindaco Alberto Villa ha spiegato il perché della sua votazione contraria. «Ho chiesto io alla maggioranza di votare contro quel tipo di dispositivo, per un motivo molto semplice – ha dichiarato – Sono un sindaco giovane ma non mi reputo un bambino a cui si dica cosa bisogna fare. Il mio primo atto pubblico non appena sono diventato sindaco è stato quello di giurare sulla Costituzione e non mi sono mai tirato indietro rispetto a questo. Abbiamo riformulato questa proposta – ha continuato – esprimendo un atto di ferma condanna politica. La modifica infatti rafforzava il piano politico rispetto a quello fattuale».
Giada Felline