«Avrei volentieri evitato l’aprirsi di una crisi al buio». Così Eugenio Comincini, Senatore di Italia Viva ed ex Sindaco di Cernusco sul Naviglio, ha commentato i recenti sviluppi della crisi di Governo scatenata dal suo segretario Matteo Renzi. Nelle scorse ore, diversi quotidiani avevano menzionato l’ex primo cittadino cernuschese fra i possibili “responsabili”, vale a dire quei parlamentari disposti a scostarsi dal proprio partito di appartenenza e votare la fiducia al Premier Giuseppe Conte.
Dopo alcuni giorni di silenzio stampa, oggi Comincini ha pubblicato un post sulla propria pagina Facebook, in cui sembra prendere le distanze da Renzi e si dice disposto alla creazione di un patto di legislatura fra le attuali forze politiche di maggioranza (M5S, PD, IV, LeU – Ndr).
«Sto lavorando per cercare una riconciliazione»
«Credo che questo non sia il tempo dei responsabili, ma il tempo della responsabilità», ha scritto il Senatore. «La Politica ha senso se – pur con mille fatiche e mediazioni – è esercizio per dare soluzione ai problemi delle persone».
«Io sono impegnato su questo – ha proseguito Comincini -: perché credo che si debba garantire un governo con una maggioranza stabile e non raccogliticcia, con un patto di legislatura nel perimetro dell’attuale maggioranza. Ad oggi non vedo spazio per iniziative politiche diverse. C’è bisogno che tutti facciano dei passi nella direzione di una positiva riconciliazione, magari chiedendoci scusa a vicenda per i toni accesi che sono stati utilizzati. Ho lavorato in questi giorni in tale direzione e continuerò a farlo nei prossimi. Bisogna avere molta pazienza».
Un segnale neanche troppo velato al proprio leader di partito, Matteo Renzi, che, durante l’annuncio del ritiro delle ministre di Italia Viva (Elena Bonetti e Teresa Bellanova), aveva usati toni decisamente aspri per criticare il Premier Conte e le altre forze di maggioranza.
«Non sono in Senato per stare attaccato alla poltrona – prosegue Comincini -, ma per esser utile alla Nazione, anche creando le condizioni affinché quello strappo creatosi all’interno delle Istituzioni e fra le Istituzioni ed il Paese possa essere presto ricucito. La modalità e la tattica parlamentare per conseguire questo obiettivo strategico – ha concluso il senatore – sono secondari e sono roba da addetti ai lavori. Ma io sono impegnato su questo e so bene che devo rispondere alla mia coscienza e al Paese, non a Renzi o a Conte. E lo devo fare con un cuore libero dai condizionamenti, dalle paure, dai tornaconti personali, con onestà ed equilibrio».