Cernusco: il ritorno di Simone Dossi tra i banchi del Consiglio (intervista)

Il neo consigliere a tutto campo su temi fondamentali, centrosinistra e stato di salute dell'alleanza con Vivere Cernusco

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E’ una biografia politica corposa quella di Simone Dossi (Partito Democratico) che lunedì 21 dicembre parteciperà al suo primo Consiglio comunale di questa consiliatura. Membro dell’assemblea nazionale e della direzione metropolitana del PD, Dossi è già stato consigliere durante il primo mandato Comincini (2007-2010), per poi trasferirsi in Cina per fare ricerca, attività che è diventata il suo lavoro.

Simone Dossi subentra a Silvia Ghezzi, che dopo 8 anni di impegno politico, come assessore alle Politiche Sociali prima e consigliere comunale poi, ha lasciato il suo incarico per motivi personali.

La redazione di fuoridalcomune.it ha chiesto al nuovo consigliere il suo percorso umano e politico, i temi che gli stanno maggiormente a cuore e come vede lo stato di salute del suo partito, dell’alleanza con Vivere Cernusco e del centrosinistra di Cernusco sul Naviglio.

Biografia personale e politica

«Sono ricercatore di relazioni internazionali all’Università Statale di Milano dove mi occupo politica estera. Per quanto riguarda invece l’attività politica sono stato iscritto prima ai Democratici di Sinistra e poi al Partito Democratico. Sono stato consigliere comunale dal 2007 al 2010 durante il primo mandato di centrosinistra. Poi mi sono dimesso nel 2010 per motivi di studio mi sono trasferito in Cina. Nel partito sono membro dell’assemblea nazionale nazionale e della direzione metropolitana. Dal 2015 al 2018 sono stato presidente della consulta della cultura in rappresentanza del direttivo dell’Anpi».

Temi al centro dell’impegno

«Ci sono in particolare due temi che mi stanno a cuore. Il tema – su cui ho lavorato anche da presidente della consulta della cultura – dell’associazionismo e in particolare dell’associazionismo culturale, che è un elemento molto importante nel tessuto della città e sul quale mi piacerebbe continuare a lavorare anche ora da consigliere. L’altro tema molto importante, perché secondo me decisivo per il futuro della città, è il governo del territorio, rispetto al quale ci sono dei passaggi importanti da fare in questa fase finale del mandato e sui quali intendo impegnarmi». 

Il partito e il centrosinistra cernuschese

«Non ho seguito le vicende da un punto di vista amministrativo. Le ho seguite da un punto di vista politico, sia su Cernusco, sia dall’esterno a livello provinciale, facendo parte della direzione metropolitana, e poi con una prospettiva più nazionale facendo parte dell’assemblea nazionale». 

«Devo dire in premessa che essendo stato candidato nel 2017 ho vissuto allora come una profonda lacerazione la spaccatura del centrosinistra che si è verificata in quel passaggio elettorale e credo sia importante lavorare in questo senso per una ricomposizione di un centro sinistra largo e inclusivo». 

«Per quanto riguarda il partito democratico credo che negli ultimi anni non ci sia sempre stata la capacità di coinvolgere gli iscritti e di allargare. Da questo punto di vista il congresso che si è tenuto alcune settimane fa è secondo me un passaggio molto importante. E’ stata impressa una svolta e già in queste prime settimane vediamo dei chiari segnali di discontinuità. Sono molto fiducioso sul percorso dei prossimi mesi».

Lo stato di salute dell’alleanza con Vivere Cernusco 

«Da un punto di vista politico credo che il rapporto con Vivere Cernusco sia il punto di partenza essenziale e quindi sia un rapporto sul quale è necessario lavorare per superare le tensioni che in questa ultima fase ci sono state e io anche in prima persona intendo impegnarmi direttamente nella direzione di un rilancio forte dell’alleanza».