ATS risponde ai Sindaci della Martesana: «ci sono ritardi, ma la situazione è sotto controllo»

Pur ammettendo alcune criticità, il Direttore Sanitario De Micheli ha voluto rassicurare i primi cittadini

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Mentre i contagi nell’area metropolitana di Milano continuano ad aumentare, sempre più cittadini lamentano ritardi e inefficienze da parte di ATS Milano, in particolare nel tracciamento dei contagi. Una settimana fa era stato lo stesso Direttore Sanitario di ATS Vittorio De Micheli ad ammettere la situazione di criticità, dichiarando che l’agenzia non era più in grado di tracciare tutti i contagi.

In seguito alle sue dichiarazioni, Elisa Balconi e Dario Veneroni – rispettivamente Presidente e Vice Presidente dell’assemblea distrettuale dei Sindaci dell’ASST Melegnano-Martesana – avevano deciso di scrivere una lettera a De Micheli, chiedendogli di fare chiarezza.

«La situazione è sotto controllo»

La risposta di De Micheli è arrivata oggi – martedì 27 ottobre – e, pur ammettendo ritardi e criticità, contiene una serie di notizie confortanti in merito alla gestione del contagio da parte di ATS.

«Vorrei fornire alcune rassicurazioni sul fatto che le mie dichiarazioni dei giorni scorsi riguardando la criticità di una specifica azione non corrispondono assolutamente ad una perdita di controllo della situazione», ha rassicurato De Micheli.

«In questo momento – ha proseguito – l’ATS Città Metropolitana di Milano sta governando una situazione molto critica, lavorando in rete con i medici di famiglia e coinvolgendo gli stessi cittadini. I laboratori che processano i tamponi hanno il mandato di informare immediatamente tutte le persone che risultano positive appena la loro positività è nota. L’ATS di Milano agisce dando priorità ai casi scolastici».

Contact tracing e USCA

Per quanto riguarda la difficoltà nel contact tracing, Il direttore di ATS ha spiegato che in questo momento si è obbligati ad «agire per priorità, perchè nonostante il personale dedicato da ATS Città Metropolitana di Milano al contact tracing sia stato più che triplicato, passando da 45 a circa 150 persone, l’attività epidemiologica richiede ore di lavoro per ciascun caso».

De Micheli ha poi affrontato la questione delle USCA, ossia le Unità Speciali di Continuità Assistenziali, che attraverso il loro servizio garantirebbero un presidio sanitario territoriale nella lotta al Covid.

«Per quanto riguarda le USCA – ha spiegato il Direttore di ATS Milano -, che nei mesi estivi erano state ridotte, si precisa che già da due settimane era stata ripristinata la postazione di Cernusco sul Naviglio e da questa settimana nel territorio sarà aperta la nuova postazione di Cassano d’Adda».