“La Magnaghi”, un libro racconta la storica ditta di Brugherio

Un'azienda che ha saputo coniugare eccellenza e attenzione ai diritti dei lavoratori

Ph: Comune di Brugherio : cenni storici, attività produttive -Milano. Il Globo
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La storia è il lento scorrere di eventi di ordinaria e straordinaria quotidianità. Quella narrata nel libro “La Magnaghi” a cura di alcuni “Vecchi Magnaghini” attiene proprio alla ricostruzione di frammenti di vissuto individuali che si sono incrociati e mescolati con la città di Brugherio e la sua comunità. È un inno all’operosità, alla passione e alla volontà di Ermenegildo Magnaghi, il fondatore della storica ditta, che ha saputo tradurre in realtà il sogno di avviare un’industria basata sulle innovazioni in campo aeronautico e di garantire condizioni di lavoro migliori ai dipendenti e alle loro famiglie.

Un sogno che diventa realtà

Il libro è un breve racconto, suddiviso in 10 capitoli, che delineano e tracciano il profilo umano e professionale di Ermenegildo Magnaghi, milanese, classe 1896. Nel 1920 apre a Milano un’officina dove vi lavorano 10 operari. Nel 1930 si dedica intensamente all’avioleodinamica sostituendo i comandi a leveraggio con dispositivi oleodinamici e riuscendo così a controllare gli aerei con più forza e con minore sforzo da parte del pilota. Nel 1937 avvia uno stabilimento a Napoli. Il 28 luglio 1945, alla fine del secondo conflitto mondiale, fonda la “Magnaghi Brugherio”, che diventerà una delle aziende leader nella costruzione di macchine utensili nonché di impianti oleodinamici per l’industria e si farà conoscere in tutto il mondo.

Il valore della Resistenza

«L’idea di scrivere questo libro è nata per raccontare un’altra vicenda – hanno commentato alcuni “vecchi magnaghini” – Volevamo raccontare la grandezza di un uomo che, durante la Seconda Guerra Mondiale, si rivelò un capitano d’impresa lungimirante e non si assoggettò alle regole del regime fascista annoverando tra i suoi dipendenti molti giovani adulti che non avevano la tessera del Partito Fascista. Già nel 1943 in azienda si costituì un gruppo di giovani che di lì a poco sarebbero diventati partigiani». 

L’azienda sotto la guida di Ermenegildo Magnaghi raggiunge l’apice del successo tra la fine degli Anni ’50 e l’inizio degli Anni ’60.

«La tipologia delle nostre macchine utensili si rivelò essenziale per l’industria automobilistica- hanno sottolineato – Le nostre rettifiche senza centri e le rullatrici divennero pertanto richiestissime nelle nazioni industrializzate e in quelle in via di sviluppo».

Un nuovo inizio

Il fondatore viene a mancare improvvisamente nel 1969 e la ditta Magnaghi Brugherio continua nel suo percorso grazie alla presenza di collaboratori che non hanno mai cessato di darsi da fare. Nel 1973 fu stipulato, fra azienda e sindacati, il “Coordinamento delle fabbriche Magnaghi” che portò all’ unificazione dei trattamenti tra tutti i dipendenti con aumenti dei benefici ai lavoratori e accordi più chiari e veloci tra le parti. 

Nel 2004 la Magnaghi Brugherio, garantendo il posto di lavoro a tutti i dipendenti, viene ceduta alla società aeronautica “Microtecnica” di Torino.

«Ci siamo cimentati nella scrittura di questo libro pensando a Ermenegildo Magnaghi, una persona seria e leale che non sapeva cosa fosse il classismo – hanno concluso i vecchi magnaghini– Per lui ogni persona era uguale e questo suo pregio lo ha contraddistinto ancor più della genialità e ha contribuito a creare quel clima di armonia e collaborazione, forse segreto del suo successo. Lo stesso che auguriamo a chi ha attualmente in gestione la fabbrica che speriamo possa progredire e raggiungere alti livelli. Non rammaricatevi se gli “attempati cittadini di Brugherio”, in virtù del bel ricordo lasciato, continuano a chiamare Magnaghi una realtà che ha cambiato nome».

Per avere maggiori informazioni, è disponibile il prestito del libro presso la Biblioteca Civica di Brugherio.

Augusta Brambilla