Da un lato il colloquio fra il Comune di Cernusco e Legambiente, dall’altro la Conferenza dei Servizi presso Città Metropolitana. Il 29 e 30 settembre avrebbero dovuto rappresentare i due giorni di svolta per la vicenda relativa al trituratore di Cernusco sul Naviglio. Invece, entrambi gli appuntamenti si sono conclusi con un nulla di fatto.
Da Cernusco tutto tace
Martedì 29 settembre il Coordinatore di Legambiente Martesana Giuseppe Moretti ha incontrato il Sindaco Ermanno Zacchetti e il Vice Sindaco Daniele Restelli. L’obiettivo dell’associazione era convincere il Comune di Cernusco sul Naviglio a dichiararsi contrario alla costruzione del trituratore, così da creare un fronte comune insieme a Bussero e Cassina de’ Pecchi, che da mesi ribadiscono la propria contrarietà all’impianto. Tuttavia, pur affermando di avere a cuore le preoccupazioni dei cittadini, l’amministrazione cernuschese ha deciso di continuare a non esprimersi sulla vicenda, scegliendo di attenersi a qualunque decisione verrà presa da Città Metropolitana.
«Come Legambiente abbiamo più volte sollecitato l’opportunità di un pronunciamento politico contrario all’insediamento del trituratore in linea con le amministrazioni di Bussero e di Cassina de’ Pecchi, al fine di presentare, almeno politicamente, un fronte comune contrario», ha fatto sapere l’associazione ambientalista tramite una nota. «Questo pronunciamento non c’è stato, ne prendiamo atto a malincuore».
Città Metropolitana rinvia ancora
Il giorno successivo, il 30 settembre, si è tenuta presso Città Metropolitana la Conferenza dei Servizi. In tanti si aspettavano che l’ex provincia si sarebbe finalmente pronunciata in merito all’intervento, concedendo il via libera oppure negando l’autorizzazione. Al termine dell’incontro, invece, è stato stabilito l’ennesimo rinvio, questa volta a causa della mancata presentazione di un progetto da parte di Demid (la società intenzionata a costruire l’impianto di triturazione – ndr), in merito alla possibilità di attingere acque di prima falda.