Bene Comune Cernusco, dopo la bomba d’acqua che si è abbattuta su tutta la Martesana venerdì 24 luglio, ha puntualizzato le scelte che non condivide nella gestione del territorio e soprattutto nella variante al Piano di Governo del Territorio. L’associazione è partita da quanto scritto dal sindaco circa la «necessità di salvaguardare con molta attenzione il nostro territorio e di mettere al centro delle nostre scelte personali o comunitarie il rispetto dell’ambiente», sposandone il principio, ma evidenziando quella che secondo loro è una contraddizione tra le parole e le azioni.
Il tema della variante al PGT
Bene Comune Cernusco, infatti, dopo aver dichiarato di «accogliere favorevolmente l’apertura sull’ambiente, come elemento centrale dell’azione di Governo», ha sottolineato come la variante parziale al Piano di Governo del Territorio vada in una direzione diversa, elencandone i punti che non condivide. «Cancellazione di un importante corridoio ecologico all’interno delle aree del parco Est delle cave per ampliare le strutture funzionali al centro sportivo, la realizzazione di nuove costruzioni in un’altra area contigua al parco, per di più di sola edilizia residenziale, nuovi parcheggi – hanno scritto – Tutto senza alcuna valutazione delle alternative in campo e, soprattutto, – hanno sottolineato – senza attenzione a quelle esigenze più avanzate di tutela ambientale che indicano l’arresto del consumo di suolo come unica speranza per le generazioni future».
Non solo le scelte urbanistiche sono finite nel mirino dell’associazione, che ritiene sia necessario rivedere anche la gestione del patrimonio verde che «segna ogni giorno episodi che riducono il patrimonio arboreo con tagli ingiustificati e spesso in funzione di esigenze private e non pubbliche, il tutto privo di valutazione delle conseguenze che la perdita degli alberi comporta per l’avifauna e per il bilancio di ossigeno, oltre che per il paesaggio».