Carugate, il centro scommesse resta

La mozione presentata da Insieme per Carugate è stata respinta. L'assessore Corrias «Il proprietario ha la legge dalla sua parte»

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In Via XX Settembre ha aperto un’attività di accettazione scommesse, poco lontano dalle scuole e dal comune. Per il gruppo di minoranza Insieme per Carugate la cosà è inaccettabile: «La dipendenza dal gioco d’azzardo è sempre più in aumento in tutta Italia, e colpisce soprattutto le persone più vulnerabili o con un reddito meno basso. Questo perché la vincita è fruibile nell’immediato, ma così molte famiglie vanno sul lastrico – ha esordito la Roberta Ronchi, durante la presentazione della mozione in Consiglio Comunale l’8 luglio – In base alle normative non è possibile aprire sale scommesse e sale bingo a una distanza inferiore da luoghi sensibili, come le scuole. Com’è possibile che questa attività abbia potuto aprire? Inoltre Insieme per Carugate chiede che vengano messe in atto delle politiche di prevenzione al gioco d’azzardo patologico». 

Regole rispettate, mozione respinta

È stato l’assessore al Commercio, Francesco Corrias, a spiegare che in realtà l’attività commerciale non è un centro scommesse ma «un’attività di accettazione di scommesse sportive». Corrias ha letto pubblicamente la risposta fornita della polizia locale in merito al rispetto di tutte le regole: «L’attività commerciale di via XX settembre non è soggetta al distanziamento di almeno 500 metri dai luoghi sensibili perché al suo interno non ci sono slot machine o vlt, non ci sono nemmeno sale occultate che possano evadere dai controlli. Prima di concedere la licenza per l’apertura, la Questura di Milano ha richiesto un sopralluogo che è stato realizzato dalla polizia comunale ed è risultato tutto in regola. Non che io sia favorevole, ma il proprietario ha la legge dalla sua parte». E ha aggiunto «Colgo l’occasione anche per dire che abbiamo fatto una verifica sull’area commerciale di Carugate e abbiamo constatato, per fortuna, che nessuna sala bingo o sala slot machine potrà aprire nel nostro comune, perché non ci sarebbe il distanziamento dai luoghi sensibili come richiesto da Regione Lombardia. Detto questo sappiamo che la ludopatia è un problema reale e serio, ma non possiamo accettare la mozione presentata dalla Ronchi».

Si chiude così la partita: 4 astenuti, unica favorevole la Ronchi – che abbandona poi il Consiglio – e tutti gli altri contrari

Elisa Pancaldi