Pioltello, imbrattata nuovamente la targa a Vittorio Arrigoni

Cosciotti: «chiediamo che si facciano indagini per risalire ai colpevoli di questi gesti inaccettabili»

Foto relativa all'ultimo episodio vandalico
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Cinque atti vandalici in poco più di un anno. Negli scorsi giorni, la targa intitolata a Vittorio Arrigoni presso il parco di via Bizet a Pioltello è stata presa di mira per l’ennesima volta da un gruppo di vandali.

L’intitolazione del parco al “Vik” è avvenuta il 9 maggio dello scorso anno, grazie ad un’iniziativa promossa dalla Rete per la Pace di Pioltello e dall’amministrazione comunale. Da quella cerimonia di inaugurazione – che si era tenuta in presenza di Egidia Beretta, madre di Vittorio Arrigoni, e di oltre cento studenti pioltellesi – la targa del giovane cooperante è stata oggetto di diversi episodi di imbrattamento.

«Ormai è chiaro: si tratta di un atto volontario»

In occasione del primo episodio, era ancora legittimo chiedersi se il gesto rappresentasse un semplice atto vandalico oppure un attacco mirato. Alla luce del quinto episodio in poco più di un anno, restano pochi dubbi a proposito, tanto che sulla questione è intervenuta anche la Sindaca Ivonne Cosciotti, che ha condannato duramente il gesto e ha fatto sapere di voler andare a fondo della questione.

«Ormai è chiaro che chi inficia il nome di Vittorio Arrigoni fa un atto volontario che vuole colpire la memoria del giovane cooperatore», ha commentato Cosciotti. «È un gesto che mi riempie di sdegno, ma rende ancora più importante la nostra scelta di voler dedicare uno dei parchi cittadini a un esempio di libertà, di creazione di pace e di rispetto di tutti i popoli. È già il quinto episodio di danneggiamento – ha poi aggiunto – e se all’inizio abbiamo pensato che fossero delle ragazzate ora vogliamo andare a fondo della questione, e chiediamo che si facciano indagini per risalire ai colpevoli di questi gesti inaccettabili. Ora ripuliremo il cartello e se servirà lo faremo di nuovo, perché noi sappiamo cosa vale e ciò che conta: noi, ricordando Vittorio, restiamo umani nonostante l’odio di alcuni».