Raffaello: un docufilm a 500 anni dalla morte

Il progetto si inserisce nel percorso di continuità di valorizzazione turistica che ha avviato la Città Metropolitana di Milano nel 2018

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Quest’anno l’Italia celebra il 500° anniversario dalla morte del grande artista Raffaello Sanzio. Data l’impossibilità di visitare le mostre e i luoghi del maestro a causa delle restrizioni dovute all’emergenza Coronavirus, andrà in onda Domenica 5 aprile alle 23.50 su Rai 3 “Raffaello. Il genio sensibile”. Un docufilm prodotto da Sydonia Production con la regia di Luca Trovellesi Cesana, la sceneggiatura di Claudio Centioni, la consulenza scientifica e il ruolo di ospite dello storico dell’arte Luca Tomìo e la partecipazione di Achille Bonito Oliva.

Un genio di incontenibile maestria e grazia

Raffaello Sanzio è stato un pittore e un architetto italiano tra i più celebri del Rinascimento e considerato uno dei più importanti artisti di ogni tempo dando vita, tra l’altro, a una scuola che fece arte “alla maniera sua” e che è meglio conosciuta con il nome di “manierismo”. Raffaello rappresenta il pittore rinascimentale per eccellenza, quello che più d’ogni altro ha portato la pittura ai suoi livelli massimi di bellezza e armonia.

Un percorso culturale sostenuto da Città Metropolitana

Il progetto si inserisce nel percorso di continuità di valorizzazione turistica che ha avviato la Città Metropolitana di Milano nel 2018 con il progetto “I luoghi dell’anima. I paesaggi lombardi di Leonardo da Vinci tra terra e acqua” con l’intento di valorizzare il patrimonio metropolitano al fine di migliorare l’offerta turistica integrata in senso paesaggistico, artistico e culturale. Un avvincente viaggio di 90 minuti condurrà gli spettatori nei luoghi più rappresentativi delle opere di Raffaello: Urbino, Roma, Firenze, San Pietroburgo, passando per quelli più significativi di Milano, come la Basilica di San Lorenzo Maggiore, il Chiostro dell’Abbazia di Chiaravalle e la pinacoteca di Brera.

Un impulso alla cultura e alla storia dell’arte italiana

Città Metropolitana ha spiegato l’intento del progetto «Dare rappresentazione del cuore artistico e spirituale della Grande Milano attraverso la valorizzazione del proprio territorio anche con la scoperta di luoghi meno noti, come i cammini turistico-religiosi, che sono inseriti nel più ampio progetto di valorizzazione delle opere del grande artista urbinate, come la Strada delle Abbazie e il Cammino dei Monaci». E inoltre «Investire sul turismo sostenibile è una strategia di sviluppo per la tutela e la riproposizione innovativa di luoghi, memorie, conoscenze e artigianalità. Ripercorrere i tratti dei nostri Cammini sarà un’affascinante avventura alla scoperta delle inaspettate bellezze del territorio metropolitano milanese: un circuito di bellezze straordinarie e uniche, riconducibili anche al Divin Fanciullo ed al suo mentore Bramante».

Augusta Brambilla