La decisione è stata presa ieri sera da Conte e annunciata in conferenza stampa: tutta l’Italia diventa zona protetta, grazie al decreto “Io resto a casa” che entra in vigore martedì 10 marzo e che impone misure restrittive in tutte le regioni, mentre le limitazioni che erano state applicate con il DPCM dell’8 marzo facevano riferimento solamente alla Lombardia e a 14 province di Piemonte, Veneto, Emilia e Marche.
Scuole
Il provvedimento preso per la Lombardia viene traslato su ogni altra regione, imponendo così la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado e delle università fino al 3 aprile su tutto il territorio nazionale.
Spostamenti
Anche gli spostamenti dovranno essere limitati allo stretto necessario e giustificati da un’autodichiarazione – scaricabile qui – che ne spiega la ragione, che può essere di lavoro o per malattia. Rimane comunque garantito il trasporto pubblico.
Per gli spostamenti all’estero verranno controllati gli ingressi in Italia.
Manifestazioni
Fermo il campionato di serie A e tutte le gare sportive in accordo con il CONI. Si scoraggiano inoltre tutti i comportamenti che potrebbero provocare assembramenti all’aperto o in luoghi pubblici. Così ha spiegato il premier «Le nostre abitudini vanno cambite ora: dobbiamo rinunciare tutti a qualcosa per il bene dell’Italia. Lo dobbiamo fare subito e ci riusciremo solo se tutti collaboreremo e ci adatteremo a queste norme più stringenti».
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