La cannabis fa bene alla politica: la presentazione del libro a Carugate

All'Arci Area il secondo incontro di "Canaparium". Barbara Bonvicini e Lorenzo Mineo hanno discusso di droghe e legalizzazione.

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Droghe, consumo, leggi e pene. Di questo si è parlato Domenica 9 febbraio durante l’incontro all’Arci Area di Carugate, per la presentazione del libro La cannabis fa bene alla politica scritto da Leonardo Fiorentini e curato da Barbara Bonvicini dell’Associazione Enzo Tortora e presidente dei Radicali Italiani. Presente all’incontro anche Lorenzo Mineo, dell’Associazione Luca Coscioni e coordinatore per il movimento dei cittadini europei Eumans sulle politiche della cannabis.

IL QUDRO NORMATIVO

Come sono cambiate le leggi che regolano il possesso e il consumo di cannabis  da inizio 2018 ad oggi? Nel saggio si trattano la ricerca, i dati e i progressi legislativi e politici riguardo all’impiego della sostanza in Italia, soffermandosi sia sull’uso ricreativo che su quello terapeutico. Doverosa la riflessione sull’articolo 72 del Testo Unico degli stupefacenti, che recita:“È vietato l’uso personale di sostanze stupefacenti o psicotrope […]. È altresì vietato qualunque impiego di sostanze stupefacenti o psicotrope non autorizzato secondo le norme del presente testo unico” e che se venisse modificato porterebbe a una depenalizzazione per il possesso e il consumo di cannabis, incidendo positivamente sulla qualità della vita nelle carceri italiane, alleggerendo inoltre il sistema giudiziario, intasato da sanzioni e condanne relative al possesso di stupefacenti.

IL PARADOSSO DELLA LEGALIZZAZIONE

Necessario, per avere un quadro più ampio della situazione, adoperare il confronto con le esperienze degli altri paesi: oltreoceano in Uruguay e in nove degli Stati Uniti, la legalizzazione – ottenuta attraverso quesiti referendari – è già realtà; in Europa, paesi come Olanda e Portogallo sono conosciuti ovunque per l’uso della cannabis a scopo ricreativo. Esempio estremo quello della Svizzera, il paese in cui le droghe leggere sono state decriminalizzate e la dipendenza non viene vista solo come una malattia da curare, ma anche come una situazione da saper gestire con i giusti mezzi.Al contrario di quel che si potrebbe pensare, alla legalizzazione corrisponde un uso maggiormente consapevole della sostanza: sembra infatti che là dove il consumo viene permesso e regolato, non si verifica un incremento del consumo ma piuttosto una flessione. Un paradosso questo di cui purtroppo in Italia si soffre: spesso infatti a rimetterci sono anche tutti quei malati che trarrebbero molti vantaggi dall’uso terapeutico della sostanza, ma che invece, a causa delle norme vigenti, faticano a reperirla.

CONOSCERE LE DROGHE

Più conoscenza (e libertà) significa dunque più consapevolezza nel consumo di sostanze stupefacenti. È con questa idea che i Radicali Italiani si posizionano – ormai da qualche tempo – all’entrata delle discoteche con dei banchetti informativi pensati per coloro che si apprestano a consumare magiche pillole e misteriose polverine. Il dato curioso che emerge da questa operazione è che le persone quando scoprono quali sono gli effetti (desiderati e non) delle droghe che hanno acquistato, o addirittura vengono a sapere che le stesse non sono quello che pensavano di aver comprato, circa il 40% di loro butta via la sostanza.

L’ULTIMO INCONTRO

L’ultimo dei tre incontri si terrà domenica 23 febbraio, sempre presso l’Arci Area di Carugate. L’appuntamento è alle ore 19.00 con aperitivo con prodotti a base di canapa, seguito dalla discssione sugli aspetti medici, scientifici e farmaceutici dell’utilizzo della cannabis terapeutica con il dottor Lorenzo Calvi e il dottor Tommaso Pelagatti. Come per gli scorsi incontri, modera Nicola Maselli di fuoridalcomune.it.