Uomo dolce e di classe. Queste alcune delle prime caratteristiche che vengono in mente a chi lo conosceva. Una grande cultura, usata per mantenere viva la memoria e i valori dell’antifascismo, mai per schiacciare gli altri.
Giorgio Perego, venuto a mancare questa mattina, mercoledì 4 dicembre, è stato tante cose. Professore, politico, studioso della resistenza partigiana e ricercatore storico.
LA MEMORIA
Una vita passata a mantenere in vita il ricordo della resistenza. Giorgio Perego raccoglieva documenti, incontrava partigiani in vita, o le famiglie di quelli scomparsi. Un impegno per la memoria che si concretizzava in libri e incontri con le giovani generazioni, come quello di quest’anno con i ragazzi delle terze medie dell’Istituto Margherita Hack, accompagnati a visitare alcuni luoghi simbolo – come il monumento ai Caduti in Piazza Martiri della Libertà – della memoria resistenziale di Cernusco.
IL “MANIFESTO”
E’ nell’introduzione del suo libro “Col cuore in gola”, scritto nel 1995 e caposaldo della storia sulla resistenza cernuschese, che Giorgio Perego ha indicato la strada della memoria, da mantenere in vita.
«Dedico questo libro ai giovani della mia città perché attraverso le sue pagine, trovando nomi e testimonianze di nonni, zii, parenti, conoscenti, nomi di edifici, di vie e piazze che quotidianamente attraversano, si pongano delle domande e colgano ciò che intimamente fu la Resistenza: un grande anelito di libertà… La nostra libertà e la nostra democrazia poggiano sul sacrificio di quelle generazioni. Ai giovani d’oggi il compito di portarle verso più alti traguardi».
“LA LEGGENDA DEL NAVIGLIO DELLA MARTESANA”
Uomo impegnato in politica e nelle associazioni, ma anche profondo conoscitore della terra – Cernusco e la Martesana – in cui viveva. Nel 2016 Giorgio Perego pubblica, insieme alla figlia Serena, “La leggenda del Naviglio della Martesana”, libro che attraverso il fascino della leggenda narra e mette in risalto beni e vicende storiche della zona.
IL CORDOGLIO
Nonostante Giorgio Perego fosse malato da tempo, la notizia della sua morte ha colpito profondamente la comunità di Cernusco. Molti i messaggi di cordoglio da parte di chi lo ha conosciuto e ne ha condiviso l’impegno civile e politico.
Grande commozione per l’ANPI di Cernusco sul Naviglio. «Giorgio e’ la prima persona che ho votato, quando giovane diciottenne cercavo di appassionarmi alla politica – ha scritto Danilo Radaelli, membro dell’ANPI -. Negli anni – ha proseguito – l’ho ammirato, seguito, discusso, ascoltato, coinvolto, e ogni volta ho imparato qualcosa. Mi lascia un vuoto umano e culturale incredibile. E credo – ha concluso – che lo lasci a tutta una comunita’, che grazie a lui ha imparato a sentire e raccogliere la propria identita’, antifascista e democratica».