Grande successo per la cena di beneficenza per il Kenya

La serata è stata organizzata dal gruppo KIK e dagli Zucchetti, nota famiglia d’imprenditori della Martesana

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Una linea diretta dal Kenya all’area feste di Villa Fiorita, Cernusco sul Naviglio, quella che si è concretizzata mercoledì 24 luglio, con una cena di beneficienza che finanzierà le cure mediche per alcuni bambini Kenioti. A organizzare l’iniziativa è stato il gruppo KIK – Kenya Invisible Kids – e la famiglia Zucchetti, che nel corso degli anni ha instaurato con il Paese dell’Africa orientale un legame profondo.

KENYA INVISIBLE KIDS

Da sinistra Pina Fierro (KIK) e Stefania Zucchetti

KIK non è una onlus, ma un gruppo di amici che, avendo conosciuto direttamente il Kenya, hanno deciso di impegnarsi con passione per pagare le spese mediche a bambini bisognosi della città di Malindi. «Il nostro contatto è una dottoressa dell’ospedale di Malindi – ha detto Pina Fierro, membro del gruppo KIK – Io, personalmente sono stata in Kenya dodici volte in quattro anni per seguire i bambini bisognosi di cure. Questa è la prima iniziativa di raccolta fondi, ma spero ne seguiranno molte altre».

MUSICA, PAREI E… 

The bang bang cover band

Chi ha deciso di dare il suo prezioso contributo non ha partecipato solo a una cena, ma a una grande festa della solidarietà animata dalla presenza della The bang bang cover band, che ha allietato la serata con musica live rock anni ’60.

 

 

Bancarella con parei, kikai e tovaglie

La serata è stata anche l’occasione per fare un po’ di shopping solidale. Una bancarella appositamente allestita ha venduto Parei, Kikai e tovaglie prodotte in Kenya. L’intero ricavato, da sommarsi a quello della cena, permetterà di pagare le cure dei bambini kenioti.

 

CHI HA VOLUTO LA SERATA

A volere fortemente la serata di beneficenza è stata la famiglia Zucchetti, imprenditori di Cernusco e della Martesana con una particolare attenzione per i temi sociali. In passato il Kenya era già stato al centro della loro attenzione con unasta di beneficenza il cui ricavato aveva finanziato un orfanotrofio e il completamento di una chiesa a Sabaki, piccolo paese alla periferia di Malindi.