A Carugate arriva il 5G, ma è polemica sui rischi per la salute

Il progetto di sperimentazione del 5G lanciato da Vodafone interesserà la scuola, la biblioteca e alcuni uffici

Foto di mwrf.com
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La presentazione del progetto di sperimentazione del 5G Vodafone, avvenuta questa settimana, ha diviso la città di Carugate. Mentre l’Amministrazione rivendica con orgoglio l’importanza del progetto, molti cittadini si sono dichiarati contrari all’iniziativa e hanno espresso la loro preoccupazione per i potenziali rischi per la salute.

IL PROGETTO

La sperimentazione del 5G lanciata da Vodafone a Carugate rientra in una strategia più ampia, che mira alla trasformazione digitale delle aziende. Il progetto, che prevede un piano di investimenti pari a 240 milioni di euro da spalmare in cinque anni, ha come obiettivo quello di creare nuovi servizi e piattaforme Hi-Tech che integrino le nuove tecnologie nel mondo dell’istruzione, del business e della pubblica amministrazione.

VODAFONE 5G EXPERIENCE DAY

In occasione dell’evento Vodafone 5G Experience Day presso la Biblioteca Atrion a Carugate, Vodafone ha presentato ai cittadini i servizi che verranno abilitati dalla banda ultra larga con la rete mobile di quinta generazione attraverso alcune dimostrazioni d’uso.

All’evento di presentazione sono intervenuti il Sindaco di Carugate Luca Maggioni, il Vicesindaco Gianluigi Maino, ma anche Francesco Vassallo di Città Metropolitana di Milano e Sabrina Baggioni, la program director di Vodafone 5G.

A SCUOLA, IN UFFICIO E IN BIBLIOTECA

In particolare, a Carugate sono stati presentati tre progetti, che utilizzano il 5G come soluzione di Fixed Wireless Access (FWA), che permette ai cittadini e alle imprese di usufruire di servizi tecnologici innovativi, pur non disponendo di adeguate infrastrutture fisiche.

Il primo dei tre ambiti interessati dalla sperimentazione del 5G sarà la scuola, dove, grazie al FWA in 5G, gli studenti potranno seguire le lezioni da casa attraverso videochiamate ad alta definizione. Gli studenti, inoltre, potranno partecipare attivamente scrivendo sulla lavagna interattiva multimediale.

Il secondo ambito riguarda invece l’ufficio, dove il 5G renderà possibile la collaborazione da remoto sullo stesso progetto in tempo reale.

Infine, i benefici del FWA in 5G interesseranno anche la biblioteca, dove verrà sperimentato l’apprendimento immersivo tramite realtà virtuale. Attraverso un visore VR, infatti, si potranno consultare e approfondire contenuti storici, esplorando dettagliate ricostruzioni in 3D.

LE POLEMICHE

Il progetto di sperimentazione del 5G ha suscitato, però, alcune polemiche, in particolar modo quelle del Comitato Amici dell’Acquedotto, che hanno parlato di Carugate come “comune cavia”.

«Questa sperimentazione – ha dichiarato un esponente del Comitato – è stata decisa senza attuare una campagna informativa rivolta all’intera popolazione e, soprattutto, senza considerare il parere di più di 180 scienziati e medici di 37 nazioni, che avevano chiesto alle istituzioni dell’Unione Europea di bloccare la sperimentazione della tecnologia 5G in attesa che si accertassero i rischi per la salute».

Il Comitato Amici dell’Acquedotto ha anche contestato il ritardo della delibera di Giunta Comunale, arrivata soltanto l’11 aprile, quando l’iniziativa era stata ormai ampiamente organizzata.

Inoltre, è stata fortemente criticata la scarsa trasparenza del progetto, dato che, nonostante la tecnologia 5G sia ancora in fase prototipale, «a Carugate è già operante un antenna 5G e nella fase conclusiva ne verranno installate altre».

LA RISPOSTA DELL’AMMINISTRAZIONE

A seguito delle numerose richieste di spiegazioni e chiarimenti, l’Amministrazione ha deciso di fare un po’ di chiarezza sul tema del 5G attraverso la pagina Facebook ufficiale del Comune di Carugate.

«La tecnologia 5G – si legge – prevede protocolli e requisiti per la sicurezza che non sono decisi né dalla Città Metropolitana né – evidentemente – dal Comune di Carugate bensì, in una prima fase, a livello di Comunità Europea e, successivamente, a livello locale. Tra tutti gli stati membri, l’Italia è quello che ha i parametri più restrittivi».

«Il Comune di Carugate – come ovvio – per ospitare Vodafone presso la Biblioteca Civica non solo non ha avuto oneri (come ben evidenziato nella più volte citata delibera), ma non ha ricevuto in cambio nulla, tanto meno denaro in forma diretta o in cambio di pubblicità. Carugate ha deciso di aderire a questa richiesta perché la sua Amministrazione la ritiene in linea con la sua idea di sviluppo economico».