Pioltello, un nuovo modo di vivere il vicinato: arriva il portierato sociale

    Il modello - che ricorda gli usi degli antichi cortili - è arrivato in via Aldo Moro

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    Un colpo di spugna al degrado, ottenuto attraverso i più antichi legami di vicinato: è il portierato sociale, un modello di “vicinato attivo” che rimanda ai vecchi cortili e alle relazioni che vi si instauravano, dove coesione, integrazione e aiuto reciproco erano le parole chiave. Martedì 26 marzo, negli spazi dedicati agli alloggi sociali di via Aldo Moro 22, questo nuovo servizio è stato inaugurato.

    PORTIERATO SOCIALE: LE ATTIVITÀ

    Le attività del portierato sociale inizieranno ufficialmente lunedì 1 aprile, e il presidio avrà come base un bilocale nella stessa corte in cui si trovano i 28 mini appartamenti sociali.
    Il personale Sad – che si occupa dell’assistenza domiciliare – e gli operatori della coop “Sulla via”, saranno presenti nel condominio lunedì e giovedì dalle 14.30 alle 16.30, mercoledì dalle 9 alle 11 o dalle 15 alle 17.

    L’INAUGURAZIONE

    Presenti per l’occasione il sindaco Ivonne Cosciotti, l’assessore ai Servizi sociali Antonella Busetto e il presidente della Commissione consiliare ai Servizi sociali Mirko Dichio. Con loro, il settore servizi sociali del Comune, le operatrici del Sad (Servizio di assistenza domiciliare) e la psicologa e neurologa Silvana Bonini della cooperativa “Sulla via”, che opererà in loco in sinergia con il Comune.

    «Il Comune con i suoi servizi si sposta laddove ci sono delle persone fragili, che hanno bisogno di essere seguite più da vicino e accompagnate in un percorso sostegno relazionale, contrasto all’isolamento e di prevenzione sociale e sanitaria» ha spiegato il sindaco Ivonne Cosciotti, illustrando gli obiettivi del nuovo servizio.

    «In questi anni, lavorando con i servizi del Comune e venendo spesso qui in via Aldo Moro, è risultata evidente l’esigenza degli ospiti di essere ascoltati e seguiti da vicino – ha sottolineato Antonella Busetto, assessore ai Servizi Sociali –. In questi spazi vivono, tra gli altri, persone che hanno bisogno di condividere problemi e di avviare nuove modalità di socialità, anche per stemperare tensioni insorgenti e combattere la solitudine. Con il Portierato sociale potremo monitorare la situazione e intervenire in tempo, anche perché gli ospiti stanno invecchiando e hanno bisogno di sempre più di assistenza. Per rafforzare le relazioni contiamo anche di organizzare eventi che coinvolgano tutta la comunità, con attività utili da fare insieme, come per esempio giardinaggio e cura degli spazi comuni».

    «Ci inseriamo in questo contesto in cui il Sad opera da anni, per svolgere un’azione di sostegno e assistenza – ha concluso Silvana Bonini, psicologa – Ci occuperemo di affiancamento domiciliare alle persone in difficoltà, con l’obiettivo di sostenerle e far crescere le loro potenzialità e abilità residue, che altrimenti, rischierebbero di perdersi definitivamente».