VIGNATE – “Sciura Maria” in manette: la titolare del marchio “KatiArredamenti” arrestata per bancarotta fraudolenta

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La sciura Maria” è finita in manette. Sono stati arrestati i proprietari del noto marchio “KatiArredamenti“, conosciuto in Martesana per il punto vendita di Vignate, sulla Strada Cassanese.

Caterina Asaro, nota per la voce squillante nelle sue televendite, e il coniuge Franco Grosso sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza, su ordine del Gip del Tribunale di Monza.  I due, insieme ad altri indagati a piede libero, sono accusati di bancarotta fraudolenta aggravata per il fallimento di due società con la distrazione di oltre 4 milioni di euro.

Secondo gli investigatori, lo svuotamento delle società “Il mattone srl” e “D.W. & company srl” , dichiarate fallite dal Tribunale di Monza, avveniva attraverso operazioni commerciali e societarie, come la cessione di merci, quote e rami d’azienda ad altre società a loro riconducibili. Società a cui fanno appunto capo i punti vendita della “KatiArredamenti”.

L’operazione “Sciura Maria” (chiamata dalla Guardia di Finanza di Monza come lo slogan utilizzato dall’Asaro nelle televendite della Katiarredamenti) i finanzieri hanno disposto anche il sequestro preventivo della società Immobilcasa srl, che è l’attuale proprietaria del marchio e hanno eseguito numerose perquisizioni nella Provincia di Monza e Brianza, di Milano e di Alessandria. Perquisizioni che potrebbero portare a nuovi sviluppi dell’inchiesta e fare alzare l’ammontare delle distrazioni contestate ai coniugi arrestati.

Il fallimento delle società riconducibili ai proprietari del marchio Katiarredamenti non equivale tecnicamente al fallimento della Katiarredamenti perché la società Immobilcasa srl proprietaria del marchio non è fallita. Ma secondo gli inquirenti alle due società dichiarate fallite dal Tribunale di Monza facevano capo i punti vendita degli arredamenti e quindi, secondo l’accusa, i coniugi stavano iniziando a svuotare il patrimonio delle società, rischiando la chiusura dei negozi dove qualche cliente (in realtà solo un pugno di clienti finora) si sarebbe già lamentato di avere pagato mobili che non ha ancora ricevuto.