I giochi nella tradizione natalizia lombarda

Tombola, mercante in fiera e giochi con le carte. Ecco cosa arriva sul tavolo degli italiani durante le feste

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Mancano solo pochi giorni alle tanto attese vacanze di Natale 2018 e in ogni famiglia iniziano i preparativi per trascorrere al meglio le festività in compagnia di parenti e amici. Il panettone milanese, il pandoro e alcuni piatti tipici della tradizione lombarda, come i tortellini al brodo di cappone, sono pronti a fare la loro comparsa sulle tavole apparecchiate con i tovagliati nei classici colori della festa mentre i regali trovano posto sotto l’albero. Il Natale, da trascorrere rigorosamente insieme alle persone più care, non è unicamente fatto di cibi prelibati e regali ma anche di allegri momenti di gioco che trovano la massima espressione nei giochi della tradizione come la Tombola, il Sette e mezzo e il Mercante in Fiera. I giochi di Natale hanno lo scopo di aggregare intorno ad un tavolo verde adulti e bambini, che finalmente si staccano dallo smartphone per concedersi qualche ora di autentico benessere psico-fisico. Quali sono i giochi natalizi che sono entrati nella tradizione Lombarda? La citata Tombola vi è entrata a pieno titolo. Nata a Napoli nel ‘700 per sostituire il gioco del Lotto, severamente vietato nel periodo delle feste, la Tombola si è diffusa  in poco tempo anche nella cultura ludica dell’Italia settentrionale riscuotendo un successo che continua a perdurare nel tempo. Il suo nome è probabilmente onomatopeico in quanto sembrerebbe derivare dal rumore (capitombolo) prodotto dal numero estratto che dall’urna cade sul tavolo.

Un altro gioco particolarmente apprezzato in tutta la penisola è il Mercante in Fiera che ha origini settentrionali, precisamente veneziane. Venezia continua a svolgere tutt’oggi un ruolo importante nel mondo dei giochi per la presenza dello storico palazzo Ca’ Vendramin sede dello storico casinò municipale che offre da sempre i casinò bonus migliori. Per giocare al mercante in fiera occorrono due mazzi uguali composti ciascuno da 40 carte in cui sono impresse diverse figure. Ai giocatori verranno assegnate alcune carte che dovranno essere scoperte mentre le altre carte saranno messe all’asta da un banditore. Per movimentare più possibile il gioco il banditore dovrà essere molto abile nell’asta rendendola divertente facendo delle battute spiritose e lanciando dei particolari segni con gli occhi volti ad invogliare il giocatore all’acquisto. Con le carte di scopa si può giocare al sette e mezzo, il cui scopo consiste nell’avvicinarsi al sette e mezzo senza superarlo altrimenti si sballa. Ad ogni carta viene attribuito il valore raffigurato mentre le figure valgono mezzo punto. Tra i classici giochi da fare non con le carte da scopa ci sono inoltre briscola, rubamazzo e scopa che, per il fatto di essere caratterizzati da molte mani, richiedono modeste puntate in denaro. Per ingannare l’attesa tra una partita e l’altra non possono mancare sul tavolo da gioco del buon caffè, liquori, torroncini, frutta secca e dolcetti della tradizione.

Articolo Redazionale