Il Consiglio comunale di Pioltello, con voto unanime, ha aderito ad Avviso Pubblico. Nonostante la piena condivisione dell’aula la discussione è stata tesa, concentrandosi sull’arresto del sindaco Antonello Concas, avvenuto nel dicembre 2013, e sulla Giunta Carrer, caduta nel maggio 2015, dopo neanche un anno dall’insediamento.
AVVISO PUBBLICO
Avviso pubblico è un’associazione di enti locali che si impegna a promuovere l’educazione alla legalità e il contrasto alla criminalità organizzata attraverso una rete di esperienze condivise. L’attività dell’associazione si concretizza attraverso la promozione di percorsi di formazione per gli studenti, per amministratori e dipendenti pubblici e per l’intera cittadinanza.
L’ADESIONE NELLE PAROLE DELL’ASSESSORE JESSICA D’ADAMO
Iniziative di questo tipo hanno particolarmente importanza in un territorio come quello pioltellese, dove – come sottolineato dall’assessore alla cultura Jessica D’Adamo «Le indagini della magistratura hanno appurato la presenza della criminalità organizzata, in particolar modo della ‘Ndrangheta. Fatti recenti e gravi – ha sottolineato D’Adamo – hanno visto protagonisti giovanissimi esponenti di una nota famiglia ‘ndranghetista».
L’assessore, pur consapevole che magistratura e forze dell’ordine svolgano un ruolo predominante nel contrasto alla criminalità organizzata, ha ribadito l’importanza di rendere la lotta alla mafia una «questione culturale ed educativa».
IL DIBATTITO: POCA MAFIA, MOLTI REGOLAMENTI DI CONTI
Ad accendere il dibattito in aula le parole del consigliere Giulietta Paraboni (Polo Per Pioltello) che, annunciando il suo voto favorevole, ha esplicitato un fatto rimasto sotto traccia fino a quel momento, ovvero come Pioltello – già associato ad avviso pubblico – era stato espulso in seguito all’arresto del sindaco Concas.
Da quel momento il dibattito è diventato teso, con frecciatine e non detti che hanno accompagnato tutta la discussione.
Il carico lo ha messo il sindaco Ivonne Cosciotti. «Forse, quando parliamo di corruzione dobbiamo fare una valutazione a 360 ° di quello che vuol dire legalità in generale – ha detto – Una delle prime questioni che abbiamo dovuto affrontare fu la perdita di quel famoso documento che poi ci portò alla condanna, spendendo 500.000 euro, per la cascina Castelletto. Ecco, io questa cosa non me la sono dimenticata – ha sottolineato – e penso che quel documento si sia perso in strano modo. Poi ci fu proprio la sua forza politica (Polo per Pioltello, ndr), forse, che andò sui giornali dicendo che avrebbe fatto un esposto. Io non so se lo avete fatto, probabilmente sì. Anche io ne ho fatto uno, bello spesso. Mi piacerebbe che questo esposto venisse studiato per bene da un pubblico ministero – ha concluso -, perché penso che anche dopo Antonello Concas ci sia stato qualcosa che non sia andato come avrebbe dovuto. Dobbiamo avere un percorso sincero, per tutta una serie di questioni, che magari accadono in modo casuale».