Islanda, Serbia e una grande passione: è la storia di Nicolò, scrittore di viaggi

Una carriera politica a Carugate lasciata per dedicarsi a raccontare gli angoli più nascosti del mondo

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Il viaggio come esperienza, come scoperta delle contraddizioni insite in ogni luogo, come riscatto: è la storia – personale e professionale – di Nicolò Cesa, giovane carugatese che, con il coraggio di chi crede davvero in un sogno, ha cambiato vita per rincorrere il suo. Oggi vive a Cernusco sul Naviglio, gira il mondo scrivendo guide di viaggio e non potrebbe essere più felice di aver fatto questa scelta.

«Ho iniziato a viaggiare appena maggiorenne, una volta finite le superiori. Utilizzavo l’Interrail per muovermi per l’Europa, era un modo economico per iniziare a conoscere il mondo. Una volta laureato (in Scienze Politiche, ndr), ho acquistato un camper con due amici: era un mezzo datato, del 1980, così l’abbiamo sistemato per renderlo adatto a un lungo viaggio. Con lui abbiamo macinato 15mila chilometri, visitando Polonia, Danimarca, isole Faore e, infine, l’Islanda, dove siamo rimasti per due mesi.»

L’ALLONTANAMENTO DALLA POLITICA: UNA NUOVA VITA

Un viaggio che – anche se ancora non poteva saperlo – avrebbe avuto ripercussioni sul suo futuro. Anni dopo, infatti, Nicolò avrebbe scelto di lasciare la carriera politica come consigliere comunale per imbarcarsi in una vera e propria avventura.
«La politica è stata la mia vita, ma quando ha iniziato a deludermi ho capito che era il momento giusto per partire, per fare questa follia: lasciare tutto e tentare di realizzare un sogno».
Un sogno non nuovo: risale infatti al periodo del viaggio in Islanda, quando, fermo a Porta Garibaldi, Nicolò ha immaginato per la prima volta di scrivere una guida di quel Paese, svelando ai futuri viaggiatori tutti gli angoli nascosti che aveva visitato.

L’UCRAINA E LA MUSICA

«Ai tempi scrivevo per alcune riviste, ma non sapevo esattamente cosa avrei fatto nella mia vita. Sono partito pensando che il mio obiettivo fosse di raccontare l’Islanda e i miei viaggi, e una volta tornato non ho più smesso: ho viaggiato altrove sempre scrivendo e ho anche aperto un blog (Il viaggio di Sisifo, ndr). Sono stato in Ucraina nel 2012, prima del conflitto. L’ho attraversata tutta in auto, viaggiando come busker: mi fermavo a suonare la chitarra, muovendomi di città in città. L’anno successivo – ci ha poi raccontato Nicolò – ho visitato in questo modo anche la Serbia. Mi è stato proposto di suonare a una festa privata, e lì ho conosciuto quella che ancora oggi è la mia ragazza».

LA PASSIONE SERBA

Una passione per il territorio serbo che è cresciuta anche in seguito alla sua relazione, grazie alla quale ha avuto occasione di imparare la lingua e di visitare in lungo e in largo il paese, arrivando ad apprezzarne anche gli angoli più remoti. «In seguito ho smesso di suonare per strada, ma non di visitare la Serbia, che amo particolarmente. Belgrado, sebbene ancora non sia una meta molto visitata, ha davvero tanto da offrire, è una città sincera, un ibrido tra Istanbul e Vienna, con architetture dissonanti e un grande spirito. Una città da vivere».

Nicolò ha poi conosciuto Morellini Editore, e da lui è arrivata la proposta di una guida dell’Islanda, a cui è seguita – proprio quest’anno – quella della Serbia. Un’opera che gli ha regalato molta visibilità, portandolo a concedere interviste a tv e radio serbe: «Ho avuto anche l’occasione di intervistare Erri De Luca, che nel ’99 era stato a Belgrado proprio durante i bombardamenti, e di parlare con lui di questo meraviglioso Paese».

La guida unisce interessanti nozioni storiche a consigli per un viaggio esperienziale, come ci ha raccontato lo stesso Nicolò: «Indico i luoghi dove è possibile godersi un bicchiere di Traminer e assaporare il pesce del Danubio, racconto le storie dei monasteri ortodossi e dei conflitti con il Kosovo, consiglio itinerari per trekking in montagna, le migliori cantine vinicole (in Serbia si producono ottimi vini, tanto che uno di questi, il Bermet, era persino sulla carta dei vini del Titanic) oppure i luoghi in cui, attraverso una porzione di ćevap, di baklava o una fetta di sachertorte si possono chiudere gli occhi per essere catapultati in Turchia. Quando scrivo le mie guide penso sempre alla soddisfazione di tutti i sensi del mio lettore, perché sono convinto che si viaggi attraverso i suoni, i profumi e le sensazioni».

ISLANDA, SERBIA E ORA IL CILENTO: GUIDE E PROGETTI FUTURI

Oggi le guide di Nicolò fanno parte della collana Insider di Morellini, e raccontano i luoghi visti “da dentro”: un punto di vista che per Nicolò è naturale, che sente vicino e che gli permette di accompagnare il turista in luoghi che, da solo, probabilmente non avrebbe l’occasione di scoprire.

Tornando al presente: il Nicolò di oggi di cosa si sta occupando? «Ad aprile 2109 uscirà la mia prima guida dedicata al territorio italiano: sono infatti appena tornato dal Cilento».

E il prossimo paese di cui scriverai? «Io non nasco come autore di guide di viaggio, quindi pensando al futuro direi che, dopo il Cilento, mi piacerebbe raccontare il paese che ho dentro: l’idea è di puntare alla narrativa, anche se il viaggio non smetterà di essere la tematica principale di ciò che scrivo. Semplicemente, attraverso la scrittura narrativa potrei cambiare punto di vista: mi piacerebbe raccontare il tema del ritorno, una diversa fase del viaggio durante la quale l’esperienza prende finalmente forma».