GORGONZOLA – Giardino della Memoria: quando il cimitero diventa un’opera d’arte contemporanea. Pubblicato il bando

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E’ stato pubblicato il bando per la realizzazione del Giardino della Memoria. Il tanto discusso parco/cimitero, che sarà anche un’opera d’arte contemporanea, sorgerà a Gorgonzola, tra via Adda e via Ticino, su di un territorio di 50mila metri quadrati.  “Dopo le vacanze – ha chiosato Walter Baldi, sindaco si Gorgonzola – sapremo chi lo realizzerà”.

E’ stato detto che non sarà un cimitero cristiano. Qualcuno ha anche insinuato che vi saranno vietate croci e altri simboli della cristianità. Ma Baldi non si cura di loro, guarda e passa… e va avanti per la sua strada. Perché quello del Giardino della memoria è un progetto che gli sta particolarmente a cuore e che farà di tutto per realizzare prima dello scadere del suo mandato,  nel 2013.

L’idea, del resto, è stata sua: appassionato di arte contemporanea,  nel momento in cui si è palesata l’urgenza di dotare di un cimitero nuovo Gorgonzola, si è chiesto perché realizzare un cimitero comune,  quando si sarebbe potuto fare molto di più per il presente, ma anche per il futuro.

Un sindaco può pensare che i morti si possano accontentare di un campo recintato con all´interno il trionfo del kitsch da marmista o da pompe funebri – ha spiegato – Oppure può decidere che un cimitero, come una chiesa o un palazzo pubblico, può essere occasione di arricchimento spirituale per i vivi,  può essere fulcro attorno al quale si sviluppa una parte di città. Può decidere che una città, anche se piccola, non può avere come ultimo monumento storico un´opera dell´Ottocento. Può avere l´ambizione anche solo di pensare che la propria città e i propri concittadini presenti e futuri si meritino una bella opera”.

Detto fatto: Baldi ha incontrato due artisti, Anne e Patrick Poirier, che nel loro lavoro hanno toccato a più riprese i temi della fragilità dell’esistenza e della memoria.

Mi sono emozionato già alla vista del loro primo disegno – ha raccontato il Sindaco – e l´entusiasmo è cresciuto lungo tutto l´iter progettuale”.

L’entusiasmo, del resto, non è solo di Baldi. Al di là delle critiche (che ci sono state, soprattutto dall’opposizione), è un dato di fatto che il progetto del Giardino della Memoria abbia calamitato lo sguardo dei media nazionali su Gorgonzola. Ne hanno parlato i maggiori quotidiani e settimanali nazionali  (La Repubblica, Il Corriere, Il Giornale per citarne alcuni) le riviste di settore (Baldi va particolarmente fiero delle 4 pagine uscite su Abitare), e anche alcuni Tg. Il progetto è diventato anche un libro (Il giardino della Memoria. Progetto di una necropoli contemporanea, Skira) e una mostra: prima esposta a Gorgonzola a Palazzo Pirola e ora a Napoli al Museo d’arte Madre Regina, dove sta riscuotendo grande successo, tanto da essere prorogata fino a settembre.

NON SOLO CIMITERO. Vorrei che fosse un cimitero per i cittadini del mondo”, ha più volte ribadito Baldi. Del resto spiritualità, ricerca del sacro e memoria sono temi universali. Perché quindi, non “umanizzare” questi luoghi destinati ai morti, ma forse soprattutto ai vivi?

Anne e Patrick Poirier, usciti da un’esperienza di lutto per la morte del loro unico figlio, raccontano di essersi scontrati con la “severità della maggior parte dei cimiteri contemporanei, nei quali non c’è traccia di poesia per lenire il dolore”.

Il Giardino della Memoria avrà proprio questo obiettivo: creare un luogo di quiete, bellezza, meditazione e comunicazione con chi non c’è più. Un luogo di speranza, rispettoso di tutti i riti legati al culto dei defunti, di tutte le credenze sull’aldilà.

Tutto ciò si incontra con l’ambizione di Baldi: quella di lasciare il segno. “Vorrei che un giorno Gorgonzola possa essere ricordata: possiamo rendere la nostra piccola città protagonista del dibattito artistico e culturale italiano e non solo, lo stiamo già facendo”.

IL PROGETTO. Raccontano che Anne e Patrick Poirier, in visita a Gorgonzola sul campo dove sorgerà la Necropoli contemporanea, abbiano raccolto proprio lì una foglia di quercia. Da lì è nata la prima ispirazione: la planimetria sarà a forma di quercia e i percorsi pedonali ne rappresenteranno le venature. Si incontra qui il primo dei tanti simboli: l’albero che mette in comunicazione i tre livelli del cosmo, la quercia albero universalmente sacro e sinonimo di forza ed eternità.

L’ingresso avrà la forma di un arco di cerchio, imponente, sarà ricoperto da un mosaico di vetro blu punteggiato di oro a significare il cielo stellato. La cappella, a forma di barca rovesciata, simboleggia il passaggio nell’aldilà. Inoltre vi saranno incisi i nomi dei leader dell’umanità dalla grande spiritualità.

E poi, ovviamente, tanta tranquillità, fatta di verde, alberi, acqua, colline, sentieri in cui passeggiare. Il cimitero vero e proprio (immerso in una “fascia di rispetto”) ospiterà tombe per tutti (per così dire a prezzo calmierato) e anche prestigiose: vista la tipologia del cimitero c’è da aspettarsi ampia richiesta anche da cittadini non gorgonzolesi. “Mi risulta ci siano già richieste” ha annunciato orgoglioso il sindaco.

Eleonora D’Errico