Uno dei politici più discussi e un tema molto attuale hanno animato il sabato pomeriggio di Brugherio. Parliamo del senatore Simone Pillon e del suo Disegno di Legge sulla Bigenitorialità.
In occasione del 2° Festival della Bigenitorialità, una tre giorni di incontri sul tema andata in scena all’Area Feste di via Sant’Anna, si è discusso molto del “Diritto/dovere di entrambi i genitori di mantenere un rapporto continuativo con i figli e di intervenire nella loro educazione, anche in caso di divorzio o separazione”.
Molte le associazioni presenti, dal “Movimento Femminile per la parità genitoriale” a “Papà separati Lombardia Onlus”, che hanno animato il dibattito sul tema.
Ma il cuore della manifestazione è stata la presenza del chiacchieratissimo senatore Simone Pillon il cui DDL sulla Bigenitorialità, presentato in Senato, ha infiammato le femministe e le prime pagine dei quotidiani nazionali. Insieme a lui un altro senatore leghista e conoscenza del territorio monzese, Emanuele Pellegrini. “Se il sistema dei Media è contro di noi – ha dichiarato Pillon – vuol dire che stiamo facendo un ottimo lavoro. Vuol dire che probabilmente stiamo andando ad attaccare e a compromettere quei poteri forti che non dovevano essere toccati. E di questo ne siamo fieri”.
Ma in cosa consiste questo nuovo disegno di legge? Quali sono i punti cardine e cosa lo differenzia dal sistema attuale? Proviamo a mettere un po’ d’ordine.
LA MEDIAZIONE
Attualmente la maggior parte delle separazioni passano attraverso un giudice il quale, esaminato il caso, decide sull’affidamento del bambino e sulle indennità che il coniuge deve all’altro. Il nuovo DDL vorrebbe ridurre drasticamente il numero di casi in cui queste decisioni vengono prese da un giudice, a favore dell’istituto della mediazione. La mediazione viene portata avanti da una figura professionale che, incontrando i due coniugi, cerca di trovare una soluzione che possa andar bene a entrambi “mediando” tra le richieste dei genitori.
I TEMPI PARITETICI
Altra novità inserita nel DDL è quella dei tempi paritetici. Entrambi i genitori hanno diritto a vedere i figli in tempi uguali (o pressappoco uguali) secondo il principio per cui “Non si può divorziare dai figli”. Niente più bambini che decidono di stare solo con la mamma o che vedono il papà per pochi giorni al mese.
IL MANTENIMENTO
Cambio anche per quanto riguarda l’assegno di mantenimento. Non più una cifra forfettaria bensì un assegno che copra le spese vive, sostenute per il mantenimento del bambino ed equamente divise tra i coniugi in maniera proporzionale al loro reddito. “Non ci sarà più quindi la mamma che compra le scarpe con i soldi del papà, ma il papà stesso che comprerà le scarpe al figlio”.
CHI È PRO E CHI È CONTRO
Molte le critiche arrivate a questo disegno di legge. Da chi dice che questa norma tuteli i padri-padroni e gli uomini violenti poiché le prospettive di un trattamento paritetico tra i coniugi scoraggi le madri ad intraprendere il percorso della separazione, a chi critica la rivoluzione sul mantenimento che porterebbe le donne in una situazione di grande difficoltà.
A favore del DDL invece anche il Dottore Pediatra Vittorio Vezzetti, Presidente di Figli Per Sempre Nazionale. “Parlare di piani genitoriali, di numero di pernottamenti, di mediazione familiare è un atto rivoluzionario per l’Italia. Non lo è per quei paesi del Nord Europa dove tutto questo è già realtà e dove l’esito delle separazione in tribunale non è così scontato a favore della madre. In Svezia il 40% dei bambini vive la metà del tempo con la mamma e la metà del tempo con papà, è una questione di giustizia sociale”.
Un tema caldo, molto caldo, e che promette di infuocare le prossime giornate autunnali visto che a breve si inizierà la discussione all’interno delle aule parlamentari. Quella all’esterno intanto è già iniziata.