Housing sociale e Centro educativo diurno, nuove realtà a Gorgonzola

Approvate in data 20 giugno le 5 unità abitative da destinare agli utenti in diffcoltà

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La giunta Stucchi ha approvato, mercoledì 20 giugno, la relazione illustrativa del programma di valorizzazione del patrimonio abitativo pubblico, che permetterà entro quattro mesi di destinare 5 unità abitative delle 120 di Edilizia Residenziale Pubblica ai programmi di Housing sociale (3 alloggi) e di Centro Educativo Diurno (2 alloggi).

HOUSING SOCIALE: UN AIUTO PER L’EMERGENZA ABITATIVA

Il progetto di Housing sociale prevede che le unità abitative sottratte al regime di ERP (Edilizia Residenziale Pubblica) vengano destinate temporaneamente a quei nuclei familiari che versino in una condizione di emergenza abitativa riconducibile a disagio, fragilità e povertà, che non permette loro di accedere ai servizi abitativi pubblici né di reperire un alloggio in autonomia.

Il Comune, con soggetti del terzo settore – individuati a seguito di procedura a evidenza pubblica – accompagnerà questi utenti attraverso un sostegno educativo e sociale nel medio termine, sperimentando le proprie capacità di autonomia e di gestione, e gestirà in maniera più efficace ed efficiente anche le risorse economiche disponibili, avendo la possibilità di evitare – nelle situazioni straordinarie e imprevedibili di sfratto – l’utilizzo di alberghi e altre strutture private, a cui sarebbe altrimenti necessario rivolgersi.

UN PROCESSO TRIENNALE

In queste settimane si sta lavorando per arrivare in tempi brevi all’adozione del Piano annuale e triennale dell’offerta dei servizi abitativi pubblici. Il territorio di Gorgonzola presenta situazioni di fragilità sociale, in particolare in famiglie separate e conflittuali e di donne sole con minori. Sono 118 i nuclei in carico al servizio sociale di tutela minori, alcuni con provvedimento dell’Autorità giudiziaria. Nasce proprio da questa analisi l’esigenza di creare un luogo fisico in cui accogliere e riconoscere le necessità dei minori integrando le funzioni parentali mancanti, creando cioè una struttura semi residenziale che – come una casa – favorisca l’instaurarsi di un’atmosfera rassicurante, utilizzando i tempi del quotidiano per innescare processi di cambiamento e crescita.

Siamo felici di essere riusciti a realizzare questi interventi che permetteranno all’Amministrazione comunale di avere nuove modalità per sostenere il valore sociale dell’abitare e tutelare i minori in difficoltà – ha spiegato Nicola Basile, assessore a Politiche sociali, Servizi alla persona, Politiche per la famiglia – La linea tratteggiata delimita l’area di rispetto per quanto riguarda il Centro Educativo Diurno. Dovendo operare in un’ottica riparativa, verrà data precedenza ai casi già segnalati all’autorità giudiziaria e in carico ai Servizi sociali proprio per sostenere le famiglie e tutelare quei minori con vicende personali contraddistinte da esperienze di discontinuità, rifiuto, privazione, spesso affiancate da difficoltà nell’apprendimento o nel comportamento sociale, evitando l’allontanamento dall’ambiente di provenienza”.

 

Augusta Brambilla