Rubgy Cernusco: campo ingestibile, la rabbia della società

Chiusura dopo le forti piogge a causa dell'impraticabilità del campo: l'associazione non ci sta e accusa l'amministrazione comunale. La risposta di Ermanno Zacchetti

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“Causa impraticabilità campo e indisponibilità fino alla prossima stagione, gli allenamenti di oggi verranno sospesi”: così, pochi giorni fa – sabato 17 marzo – si è dovuto informare della chiusura del campo da rugby, a causa dell’impraticabilità dello stesso in seguito alle abbondanti piogge.
La rabbia del Rugby Cernusco è tanta, e nasce da una serie di speranze disattese riguardo la presa in carico, da parte dell’amministrazione comunale, del campo in questione, per avviare dei lavori di ripristino e miglioramenti della struttura. Il sindaco, da parte sua, si mostra disponibile ad ascoltare le richieste della società sportiva.

IL MESSAGGIO DELLA SOCIETÀ

Così il Rugby Cernusco ha commentato la notizia della chiusura, dovuta a problemi che già in passato si erano presentati:”Dopo una settimana in cui il grido disperato del Rugby Cernusco ha squarciato il silenzio assordante dell’amministrazione comunale, ripartiamo dai soliti problemi dovuti all’impraticabilità del campo da rugby: problemi che già nella giornata di venerdì, causa pioggia, hanno portato al mancato allenamento dei ragazzi selezionati nelle scuole secondarie di Piazza Unità d’Italia e Don Milani per il progetto MIUR-FIR (Ministero dell’Istruzione- Federazione Italiana Rugby).
Leggere sulla stampa locale le dichiarazioni del Sindaco Zacchetti con parole di presa di coscienza dei problemi ammettendo candidamente che sono ben conosciuti dall’amministrazione, da lui presieduta, ci sembra una presa in giro, oltre tutto ci lascia basiti quando il primo cittadino vorrebbe vendere gli investimenti stanziati pari a € 200.000,00 come a favore del rugby Cernusco e un piano triennale per lo sport in cui verranno realizzare opere a favore della palla ovale.
Noi crediamo che un uomo come Zacchetti, oggi sindaco e ieri assessore allo sport, prima di dare certe affermazioni alla stampa dovrebbe come minimo essere cosciente delle sue dichiarazioni e non offendere l’intelligenza dei suoi cittadini”.
Poi, la società riporta quelle che sono state le spese per il campo:
1- € 70.000,00/100.000,00 di impianto per collegamento fognario
L’amministrazione solo oggi si accorge che i container uso spogliatoi non hanno collegamento alla rete fognaria? dopo che per anni abbiamo segnalato i vari disagi e l’irregolarità? Il problema è del rugby o dell’amministrazione che consapevolmente per anni ha lasciato le aree di sua proprietà non a norma?
2- € 130.000,00 impianto luci Scirea
Rugby Cernusco usa lo stadio Scirea per meno del 20% delle ore effettive totali richieste all’amministrazione, per il resto delle ore l’impianto non è disponibile in quanto utilizzato da atletica Cernusco e Football Americano. Quindi ben venga l’investimento a favore dell’impianto di illuminazione ma non si dica che è opera a favore del Rugby.
3 – Piano triennale allo sport?
Il vero capolavoro mediatico del nostro Sindaco è parlare di piano triennale per lo sport con le vere opere che saranno a favore del Rugby. A oggi sono solo belle parole, di concreto non c’è niente: progetti non ce ne sono. C’è solo un campo coltivato a zucchine e insalata che l’amministrazione ha incamerato come scambio area a nord dei campi da tennis e che, potenzialmente, potrebbe essere utilizzato come area di espansione futuro del centro sportivo. Soldi messi a preventivo di spesa, progetti dell’ufficio opere pubbliche: NULLA .
Ancora una volta il Rugby Cernusco dovrebbe accontentarsi delle belle parole per un progetto che non esiste!”
In seguito raccontano di aver convissuto con condizioni di grande scomodità per molto tempo: “Per chi non conosce la storia delle opere a noi promesse o fa finta di non ricordare: 12 anni fa al Rugby Cernusco sono stati dati Container usati precedentemente dalla Protezione Civile. Destinazione dei Container ‘Spogliatoi uso provvisorio per un periodo limitato’. Come nelle peggiori catastrofi avvenute in Italia, il provvisorio è diventato definitivo. Siamo arrivati a oggi solo grazie ai soldi investiti dal Rugby Cernusco, che negli anni ha manutenuto al meglio i container per sopperire alla precarietà delle strutture, e provveduto a proprie spese allo svuotamento della fossa biologica, ma ogg gli spogliatoi logori cominciano a cedere e siamo al limite dell’uso”.
La denuncia è volta anche a evitare disastri futuri, che potrebbero coinvolgere anche bambini: “Denunciamo tutto questo perchè non vorremmo mai avere atleti o bambini coinvolti in incidenti dovuti al crollo del pavimento e sentire la frase «Noi non sapevamo».
Dopo 12 anni di precarietà assoluta, una eventuale soluzione con nuovi container non può essere accettata, sicuramente senza un progetto e tempi certi per le opere strutturali a noi necessarie”
Il messaggio prosegue così: “Oggi i nostri 364 tesserati + i circa 100 tesserati scuole + le famiglie dei nostri atleti sono esasperati. Ai nostri ragazzi della Seniores dobbiamo chiedere di non pensare al salto di categoria in serie B, tutto questo è contrario alla logica di sport e non dà al Rugby Cernusco la naturale prospettiva di crescita societaria. Se ancora una volta il muro di gomma prevarrà nella relazione rugby Cernusco- amministrazione comunale ci vedremo costretti oltre che ad interpellare FIR e CONI a valutare a nostro malincuore tutte le proposte, compreso eventuale trasferimento presso comuni limitrofi. Sarà l’ultima e disperata delle nostre scelte per non morire, una sconfitta totale per lo sport e la Città, chi considereremo quel giorno come i mandanti e gli esecutori di tutto ciò? Rimaniamo in attesa di nuove prospettive dalla città candidata a essere Città Europea dello Sport 2020, aspettiamo progetti e impegni di spesa per spogliatoi, campi destinazione Rugby e tempi di realizzazione certi. Il tempo è scaduto, è arrivato il momento dei fatti, unica meta che ci darebbe la giusta fiducia per guardare al futuro”.

LA RISPOSTA DEL SINDACO

Non si è fatta attendere troppo la risposta di Ermanno Zacchetti, che su Facebook (dove la diatriba aveva iniziato ad alimentarsi), ha risposto alle critiche mosse dalla società sportiva, pur precisando che il web non è il luogo adatto a determinate discussioni, e che le sedi istituzionali devono rimanere il punto di riferimento per un dialogo serio.
Ha però voluto lanciare un messaggio – che, appunto, non ha a che fare con quelle che saranno le soluzioni prese in carico dall’amministrazione, che verranno discusse nelle sedi opportune: “A chi dice che ‘il tempo delle parole è scaduto’ voglio rispondere in modo chiaro e netto: da Sindaco mi impegnerò insieme all’Assessore allo Sport Grazia Vanni affinché mai nessuno possa far scadere quel tempo. Perché il tempo delle parole è il tempo del dialogo e del confronto reciproco, che sono e devono essere i due fari che sempre guidano il rapporto tra Istituzioni e cittadini. E nessuna delle due parti dovrà sentirsi giustificata nel dire che quel tempo è scaduto: sarebbe una sconfitta. Con il Rugby Cernusco, per quanto mi riguarda, il dialogo rimane e rimarrà sempre aperto, ma nell’ottica di costruzione e non di distruzione. In città esistono 42 società sportive: con tutte loro il tempo dell’ascolto non scadrà mai, ognuna con la propria dignità, pari alle altre indipendentemente dalla propria forza. Con i rugbisti cernuschesi il dialogo sulla loro crescita, il loro futuro, le strutture e gli sviluppi per migliorare le condizioni di gioco è aperto da anni e aveva permesso sul finire del 2015 di iniziare una discussione a partire dalla loro proposta per migliorare insieme l’impiantistica sportiva che li riguardava, trovando da parte dell’amministrazione un’ampia disponibilità ad un approfondimento. Proposta che, però, non è stata portata avanti dalla società per scelte diverse di cui l’Amministrazione Comunale prese atto e ancora oggi personalmente rispetto, ma che fin da subito mostrarono con chiarezza a tutti i protagonisti di quanto i tempi di intervento si sarebbero dilatati. Da quel confronto, passando per la Consulta dello Sport e anche per quell’ultimo incontro del 27 Novembre 2017, insieme all’Assessore allo Sport Grazia Vanni e agli uffici ho continuato e continuiamo proprio in queste settimane il lavoro di progettazione e realizzazione dei vari interventi anche legati agli impianti sportivi e sul cui sviluppo sono sempre disponibile ad aggiornare ogni società sportiva, anche il Rugby Cernusco.
Perché i tempi dell’ascolto non li dettano le società, non li detta il Sindaco e non li dettano gli uffici: li detta il confronto, la programmazione delle opere, la disponibilità degli spazi e i bisogni delle città. Della città tutta. Con pari dignità e pari diritto. Ripartiamo da qui”.

IL RISENTIMENTO DEI GENITORI

“Considerando l’impegno che i ragazzi e gli allenatori mettono in questo sport è davvero un peccato che debba essere così poco considerato – ha commentato alla redazione di Fuoridalcomune.it il papà di un ragazzo che gioca al Rugby Cernusco – la situazione degli spogliatoi è grave, e dopo abbondanti piogge come quelle degli scorsi giorni il campo diventa davvero inutilizzabile. Un peccato anche per la prima squadra, che potrebbe entrare in serie B e si ritrova con una struttura del genere”.