Per Cologno Solidale e Democratica l’amministrazione Rocchi è da bocciare

Diverse le perplessità sottolineate dagli esponenti del gruppo

categories="13381,12868,6030,12964,9217,13794,12762,12863,12742,12741,12743,12862,12744,12746,12745,12747,12748,12865,12866,12799,12749,12763,12750,12864,12751,12867,12752,6546,16899,12965,6542,3,12980,210,17281,17282,17283,17284,12962,6126,13798,12981,287,1,12966,12961,12976,2916,5857,9608,12505,14138,14139,13781,6544,13496,7153,6534,5184,12977,6031,9215,6523,10994,6522,1545,6421,10995,10993,13198,361,13290,12821,12800,6062,8672,16701,16702,16703,6,5856,12959,9216,9218,27,101,14566,13209,6511,12963,12816,427" random="1" limit="1"]

Contava più di  50 presenti la sala comunale di via Pascoli 29 che nella serata di giovedì 1 febbraio ha ospitato gli esponenti di Cologno Solidale e Democratica, diversi addetti ai lavori e alcuni cittadini.

L’INCONTRO

Che cosa sta perdendo la nostra città?” Questo il tema dell’incontro che spinto l’opposizione a voler parlare con i cittadini per esprimere le proprie perplessità riguardo le modalità dell’amministrazione  di centro-destra, salita alla guida del comune due anni e mezzo fa, e giunta a metà del suo mandato.
A tenere il punto del dibattito è stato il consigliere di CSD Loredana Verzino, che, accompagnata dalla coordinatrice Luisa Zontini, ha esposto i punti sui quali il gruppo crede che la giunta si stia dimenticando di intervenire, raccontati anche sul bollettino informativo stampato e offerto ai presenti all’ingresso della sala, insieme ad altri due numeri ‘storici’ dell’associazione.

PARTECIPAZIONE, SERVIZI, INCLUSIONE E VIDEOSORVEGLIANZA

Innanzitutto la partecipazione del cittadino – ha spiegato Zontini – è stata cancellata a piè pari con l’eliminazione delle consulte di quartiere”. Istituite durante la seconda Giunta Soldano (2010-2015), infatti, le consulte hanno permesso un libero confronto tra i cittadini per diversi anni, prima di essere smantellate dalla nuova giunta. “Evidentemente – riporta il bollettino in toni duri – al nostro primo cittadino la democrazia partecipativa non piace”.
Un altro punto toccato durante la serata è stato quello dei mancati servizi alla persona, con la chiusura dell’asilo nido di via Boccaccio. “Tanto al quartiere Stella sono concentrate molte famiglie straniere, e gli stranieri non meritano nulla!” continua il bollettino.


Nemmeno l’uso della videosorveglianza è piaciuto all’organizzazione, che ha affermato di vederlo come un controllo obbligato della vita dei cittadini, trasformati in “spioni, sospettosi e timorosi”.
Si è poi toccato il tema inclusione, molto delicato in una realtà come Cologno: la giunta ha infatti scelto di chiudere la scuola d’italiano per stranieri e il Centro Interculturale Donne, secondo il CSD, per nessuna ragione economica.
Anche l’ordinanza sulla riduzione degli orari per la vendita di alcolici, nonostante non sia più in vigore, non è andata giù all’associazione: “Molti cittadini – ha continuato a raccontare Loredana Verzino – si sono lamentati di questa misura restrittiva della libertà delle persone. Fortunatamente, nel mese di ottobre, la giunta ha deciso di concluderla in maniera sperimentale”.
Al termine della serata ci sono stati alcuni interventi da parte di addetti ai lavori, sindacati e consiglieri comunali, tra i quali Mirko Dichio, consigliere comunale a Pioltello, che ha raccontato la sua esperienza in una realtà che presenta il 25% di cittadini stranieri. Presenti anche gli esponenti della Casa in Movimento (uno spazio sociale autogestito presente da 11 anni a Cologno), che hanno  parlato dei problemi derivanti dalla mancanza dei bagni per disabili in alcune scuole.

LA QUESTIONE “FESTE”

Molte insomma le tematiche toccate dall’associazione e lista civica CSD, che sembra non condividere nessuna delle scelte della giunta capitanata dal sindaco Rocchi, compresa quella di dare vita a un’area feste in centro città, sfruttando parte di un cortile scolastico. “Le feste, al momento, non sono importanti”, è stato il commento degli esponenti, che hanno tenuto a sottolineare, però, che anche nel loro programma era prevista un’area dedicata agli eventi, ma situata in periferia.
Nonostante le numerose rimostranze, è stata comunque riconosciuta la soddisfazione dei cittadini: “La città è contenta di questa amministrazione perché risponde a dei problemi, ma il numero di cittadini votanti è in diminuzione: si è valutato che sono ben 6000 quelli che non vanno più a votare”.