CASSINA DE’ PECCHI
PUBBLICO INCANTATO IN BIBLIOTECA DALLE PAROLE DELLA GIORNALISTA E SCRITTRICE LEA MELANDRI

categories="13381,12868,6030,12964,9217,13794,12762,12863,12742,12741,12743,12862,12744,12746,12745,12747,12748,12865,12866,12799,12749,12763,12750,12864,12751,12867,12752,6546,16899,12965,6542,3,12980,210,17281,17282,17283,17284,12962,6126,13798,12981,287,1,12966,12961,12976,2916,5857,9608,12505,14138,14139,13781,6544,13496,7153,6534,5184,12977,6031,9215,6523,10994,6522,1545,6421,10995,10993,13198,361,13290,12821,12800,6062,8672,16701,16702,16703,6,5856,12959,9216,9218,27,101,14566,13209,6511,12963,12816,427" random="1" limit="1"]

Sulla scia degli incontri per celebrare la giornata internazionale contro la violenza sulle donne la Cooperativa La Speranza, in collaborazione con UDI Donnedioggi Cernusco Martesana, Libera Università delle Donne e il patrocinio del Comune di Cassina de Pecchi, ha organizzato un incontro presso la Biblioteca Civica con la saggista, scrittrice e giornalista Lea Melandri. Attivista del movimento femminile dagli anni ’70 ha diretto dal 1971 al 1978 la rivista “L’erba Voglio”, dal 1987 è stata promotrice della Libera Università delle Donne e dal 2011 ne veste i panni di Presidentessa. Nella sala conferenze Lea Melandri ha portato con se la sua storia, il suo vissuto e la sua esperienza che tutti i presenti hanno potuto ascoltare con estrema attenzione e coinvolgimento.

img_3987 Un incontro, “Amore e Violenza”, che ha chiamato a raccolta un gran numero di  persone pronte ad sentire le parole che Lea Melandri, con grande pathos e trasporto,   porta in giro per l’Italia da anni. “Per capire la violenza che passa nella relazione tra i sessi   bisogna interrogare a fondo l’amore” è con questa frase che Lea Melandri da il via ad una   serie di riflessioni riguardanti temi come la violenza nei confronti delle donne, il ruolo di   moglie e madre, la rivoluzione femminile capace di mettere a tema tutto ciò che era sempre   stato considerato fuori tema, l’illusione del “due in uno” in campo amoroso e la   consapevolezza di una violenza invisibile anche in amore.

Dopo il femminismo degli anni ’70 non ci sono più stati movimenti duraturi, almeno fino all’anno scorso quando è nata la rete “Non Una Di Meno” con la quale collaboro e nella quale rivedo molto gli ideali che avevamo noi durante gli anni del femminismo – cosi inizia il proprio discorso Lea Melandri che continua – Ci sono voluti diversi anni prima di riuscire ad affrontare il problema della violenza ed in particolar modo della violenza domestica, della quale se ne parla solamente da dieci anni. Bisogna cercare di capire qual è il punto in cui un amore diventa violenza, come questo sia possibile, quali opportunità ci sono per fermare questa ondata”.

 “Siamo particolarmente felici di avere una sala cosi piena segno di un inizio di un percorso importante. Con l’UDI, la cooperativa La Speranza ed il Comune siamo riusciti a creare un gruppo intergenerazionale – dichiara l’assessora alla cultura Laura Vecchisiamo orgogliose di iniziare questa nuova avventura con questa serata dedicata a Lea Melandri”.