Non ci sta Ivonne Cosciotti, sindaco eletto nel 2016 a Pioltello, ad associare il nome di Pioltello a quello della n’drangheta. L’arresto di Roberto Manno, 25enne accusato di essere l’esecutore materiale dell’ordigno che la notte del 10 ottobre scorso ha sventrato un condominio a Limito, ha riacceso in città l’incubo mafia.
Manno, figlio di una famiglia calabrese ben nota a Pioltello (padre e zio sono stati arrestati nel corso dell’operazione antimafia “Infinito” nel 2010), avrebbe piazzato l’ordigno sulla porta d’ingresso dell’abitazione di un operaio reo di non aver ripagato il prestito concessogli rendendo il palazzo inagibile e costringendo 11 famiglie a lasciare le proprie case.
Usura, droga e esplosivo, il tutto condito da avvertimenti in pieno stile mafioso. “È chiaro che la modalità di esecuzione è di puro stampo mafioso – commenta la Cosciotti – e ringrazio sentitamente le forze dell’ordine per l’accurato lavoro svolto. Questa storia ci ha scosso profondamente perché Pioltello non è una città mafiosa e mai lo sarà. Anche parlando con gli inquirenti ci è stato confermato che non vi è un presidio di tipo mafioso in città o segnali criminali che possano far pensare a una presenza stabile. Nonostante questo abbiamo cercato di fare investimenti in termini di sicurezza, spingendo sulla realizzazione della caserma e la presenza stabile del commando dei Carabinieri”. Ma curare solo non può essere sufficiente, bisogna riuscire a prevenire questi episodi, lavorando soprattutto nelle scuole e con i giovani: “Pioltello ha un tessuto sociale molto fragile – prosegue la Cosciotti – per questo le attività di prevenzione sono importanti. Ci vogliono campagne contro il gioco d’azzardo, l’uso di droga e a favore della legalità. Proprio un mese fa si è svolto il Festival Antimafia che ha coinvolto molti cittadini per ricordare sempre, soprattutto ai più piccoli, quanto il metodo di stampo mafioso vada contro le libertà di ognuno di noi”. I
l primo cittadino ha anche glissato sulle polemiche, uscite qualche settimana sui social, in cui si denunciava come molte tra le famiglie sfollate non fossero state aiutate dal Comune di Pioltello e dai suoi amministratori. “Abbiamo dato un letto a chiunque ne avesse bisogno sin dalla prima notte – risponde Cosciotti – Anzi ringrazio chi si è dato da fare e a chi ha fatto in modo che venisse garantita una sistemazione e un letto caldo a ciascuna famiglia. Pioltello è una città difficile e complicata ma ha un grande cuore, il resto sono solo polemiche strumentali e sterili.”. Proprio alle opposizioni si rivolge poi la stessa sindaca per chiedere unanimità nel condannare il gesto del giovane Manno e per combattere insieme contro la possibile proliferazione del fenomeno mafioso in città, senza sottolineare un dato: “Se dietro a questo episodio ci fosse stato una persona di colore o una persona musulmana avremmo già sentito le sirene degli oppositori che sarebbero scesi in piazza. Oggi che il fatto è stato compiuto da un giovane italiano e mafioso, da parte loro, vige il silenzio più assordante”.