COLOGNO MONZESE
È DI NUOVO UN CASO LA RIORGANIZZAZIONE DEL PERSONALE

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Dopo le travagliate vicende che avevano visto sulle barricate i sindacati e i dipendenti contro le decisioni e le modalità di lavoro dell’ex assessore Magro, si pensava che fosse giunto un periodo di distensione nei rapporti da quando la delega in questione era passata nelle mani del sindaco Angelo Rocchi.

Non è durata molto. Di pochi giorni fa è un comunicato al vetriolo dei sindacati, dai quali si dissocia però il CSA, che accusa l’amministrazione di aver compiuto trasferimenti di personale indiscriminati, con effetto immediato dal 10 gennaio appena trascorso, che hanno toccato sia coloro i quali avevano avanzato richiesta di trasferimento, sia coloro che invece per nulla avevamo paventato questa opzione.

Consideriamo gravemente scorretto il metodo adottato che non ha tenuto conto che i lavoratori non sono pedine di una scacchiera da muovere a seconda della tattica di gioco prescelta -sottoscrivono i delegati di RSU, COBAS, FP CGIL, CISL FP; UIL FPL e DiCCAPma persone che hanno una professionalità e una dignità personale. Molti di questi trasferimenti sono stati effettuati senza richiesta da parte dei lavoratori, senza preavvisi, senza nemmeno avvisare i dirigenti”.

Si distacca dal comunicato il CSA, che tiene a sottolineare come queste scelte recenti siano solo espressione concreta di un accordo in cui la delegazione di parte pubblica vincolava l’erogazione del fondo di produttività alla riorganizzazione della macchina comunale, accordo che il CSA non siglò contrariamente a CGIL, CISL e parte della RSUpur sapendo che tale firma era comunque vincolata alla riorganizzazione dell’ente” ha comunicato Romano Corrado, funzionario CSA, che ha inoltre precisato: “Il CSA faceva presente al tavolo di trattativa di non essere d’accordo, in quanto il tutto non era stato discusso con le organizzazioni sindacali” e ancora ha concluso: “In questi giorni l’amministrazione comunale stà rendendo esecutivo tale accordo, il tutto ha suscitato indignazione e scalpore da parte chi ha firmato il fondo da cui e scaturito quello che stà succedendo“.

E’ ancora terreno agitato insomma, quello che afferisce alla riorganizzazione del personale, che Angelo Rocchi prova a placare spiegando le ragioni alla base della sua scelta, motivazioni per altro ribadite già durante i primi mesi di mandato e ancora durante il lavoro di Magro. Rocchi ammette che i frutti delle sue scelte saranno probabilmente visibili su lungo termine, dopo il classico periodo di assestamento, ma spiega: “L’esperienza amministrativa ci ha consentito di ipotizzare un piano degli incarichi, di notevole consistenza numerica, funzionale ad un incremento di efficienza dell’intera macchina amministrativa, rispondente anche al criterio della rotazione obbligatoria del personale che, in linea altresì con quanto già ampiamente previsto nel mio programma di governo, potrà anche costituire opportunità di arricchimento professionale e stimolo per i collaboratori del Comune”.

Nelle parole del sindaco inoltre, c’è anche una precisazione che però stride con quanto lamentano i sindacati. Il primo cittadino parla infatti “di riassetto del personale del Comune, dirigente e non, mentre le organizzazioni sindacali hanno evidenziato un accordo differente alla base, nel quale la delegazione di parte pubblica avrebbe garantito, relativamente alle conseguenze della riorganizzazione sui dipendenti, “che avrebbe riguardato la parte dirigenziale e che si sarebbe dato corso alle richieste di trasferimento fatte dai dipendenti“, hanno scritto le OOSS, che si sono dette “spiazzate e sconcertate” proprio per la discrepanza con quanto in atto. “Trasferimenti fatti con queste modalità, senza tenere conto delle professionalità dei dipendenti e della loro esperienza, non possono non ripercuotersi sui servizi resi alla cittadinanza” hanno concluso.

E’ plausibile immaginare che a breve ci sarà un incontro tra i delegati sindacali e la delegazione trattante di parte pubblica, mentre è certo che le OOSS organizzeranno a breve un’assemblea generale.