E’ vero che Simone Rosa è stato denunciato per molestie sessuali ?
Sì, e come confermato dall’interessato, le indagini sono ancora ad un livello preliminare.
La presunzione di innocenza è un principio giuridico essenziale e inviolabile, ma al contempo apre la strada al dubbio di colpevolezza, scatenato da accuse tali da spiazzare inevitabilmente l’opinione pubblica. Stando a quanto riferito da fonti vicine all’assessore, tutto pare sia partito da un esposto alla Tenenza dei Carabinieri dello stesso Rosa, che segnalava un comportamento diffamante di una donna a suo carico, la quale solamente mesi dopo lo avrebbe denunciato per abusi. Stiamo parlando di oltre un anno fa.
IL FATTO
Al momento la nostra redazione non è riuscita a rintracciare ed avere dichiarazioni da parte di fonti vicine alla donna che ha sporto denuncia, ma il fatto risalirebbe a più di un anno fa, quando l’attuale neo assessore leghista della giunta Rocchi, dopo un momento di ritrovo al bar con colleghi di maggioranza, l’avrebbe accompagnata a casa. E’ a questo punto che sul tavolo degli inquirenti le due versioni si fanno differenti: una accusa di aver subito violenza sessuale, e l’altro si difende rivendicando la diffamazione a proprio carico.
CHI VORREBBE LE DIMISSIONI E CHI DENUNCIA LA STRUMENTALIZZAZIONE POLITICA
Ad indagini in corso, in molti chiedono al sindaco che l’assessore venga sospeso fino a quando non sarà completamente fuori da questa vicenda, soprattutto a fronte dei ruoli sensibili che dovrebbe svolgere per il comune, come quello nelle Politiche Giovanili. Un compito delicato quello del primo cittadino Angelo Rocchi, dunque, che dovrà prendersi la responsabilità della sua scelta davanti ad una città che si sta interrogando su quanto opportuno possa essere, lasciare che un giovane assessore con un punto in sospeso di tale portata, rappresenti Cologno ai tavoli istituzionali.
Sui social sono in molti a chiedere le dimissioni di Simone Rosa, ma dalla maggioranza si fa quadrato attorno al neo nominato assessore. A levare gli scudi in difesa sono Lega, Fratelli d’Italia e Cologno Nel Cuore, e solidarietà è stata espressa anche da Bruno Dapei, delegato di Forza Italia in città dopo la spaccatura interna che ha portato parte del partito all’opposizione. Dapei, ribadendo totale sostegno nella giunta Rocchi, ritiene il giovane “vittima di ingiustificate strumentalizzazioni politiche per una vicenda già sufficientemente e positivamente chiarita in passato” e per questo a nome del partito esprime “piena solidarietà“.
“E’ vergognoso come la strumentalizzazione politica arrivi tanto in basso -ha dichiarato invece Eros Caliandro, segretario della Lega Nord Cologno– Parliamo di una questione che risale a un anno e mezzo fa, già ampiamente chiarita a cui non è seguito assolutamente nulla. Una vicenda nota, riesumata solo ora per gettare un ragazzo nel tritacarne della gogna mediatica, il tutto a seguito della sua nomina ad assessore”. Non sono parole lasciate ad intendere tra le righe quelle di Caliandro, che come Dapei parla di una situazione che si sarebbe già chiarita nel tempo, sebbene ad ora le indagini siano in corso. Al segretario dei lumbard ha fatto seguito da subito Nicola Tufo: “Fratelli d’Italia esprime piena solidarietà e fiducia all’assessore Simone Rosa, oggetto di vili calunnie architettate ad arte per colpire la maggioranza e l’amministrazione della città”. E sulle “azioni calunniose” si è espresso anche lo schieramento dell’assessore Di Bari, con una ferma condanna dello “spregevole, vile e ingiusto attacco” si legge nel comunicato, che chiosa con un auspicio: “che la politica si concentri a risolvere esclusivamente i problemi della città, invece di sprecare tempo a gettare discredito sulle persone”.
Simone Rosa non apre bocca sull’indagine, ma chiarisce: “Se vogliono colpirmi per quello che faccio o non faccio come assessore o come politico, ci sto perché è il gioco delle parti, ma se l’intenzione è di affondarmi personalmente, allora la cosa mi lascia profondamente triste“.
Quando si arriverà alla fine di questa storia, sarà comunque una triste e brutta vicenda, deplorevole e intollerabile se si chiudesse con l’accertamento della colpa da parte dell’assessore, e sconcertante se si accertassero invece falsità e diffamazioni poi cavalcate dalla politica locale, che testimonierebbero un livello infimo di confronto tra partiti.