SPECIALE COLOGNO
SPACCATURA IN FORZA ITALIA. PARLA LIA BRASACCHIO: “TRADISCE CHI SE NE VA, NON CHI RESTA”.

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Io sono abituata a lavorare ma non a comando. Sono abituata a darmi da fare e non accetto di essere interpellata dai miei colleghi di partito solo quando c’è bisogno di schiacciare un bottone in consiglio comunale. Ho sempre guardato al confronto, ad un percorso di crescita personale e politico, e forse proprio la mia volontà di crescere e di impegnarmi con correttezza verso questa giunta non è stata bene a qualcuno“.

BRASACCHIO: NON PARLINO A NOME DI FORZA ITALIA, PERCHÈ IO RESTO IN MAGGIORANZA
A parlare è Lia Brasacchio, consigliera di Forza Italia che, insieme alla collega di partito Raffaella De Mastro, ha deciso di restare tra le file della maggioranza e non seguire il passaggio all’opposizione del capogruppo Rametta e della consigliera De Vito, i quali hanno invece appoggiato la scelta dimissionaria del vice sindaco Cerioli. Una spaccatura interna che è poi la ragione per cui la giunta Rocchi, fresca di ridistribuzione delle deleghe e con due nuovi ingressi, rischia di affondare proprio mentre si prepara a ripartire: “Hanno deciso di abbandonare ed è stata una scelta politicamente scorretta -ha commentato Brasacchio- Bisogna avere rispetto della propria coalizione, accettare le regole che garantiscono gli equilibri di giunta senza fare atti di forza che non hanno al centro il bene della città ma capricci infantili. Quindi non dicano che Forza Italia passa all’opposizione, non parlino a nome del gruppo, perché io resto in maggioranza.

UNA FRATTURA INIZIATA MOLTO TEMPO PRIMA
Il disaccordo tra le due anime non potrebbe essere più totale, ma la crepa nel terreno si era già formato tempo addietro. Il testa a testa più aspro, è stato proprio quello tra la consigliera Brasacchio e il resto del gruppo, dal quale poi si staccò la figura della consigliera De Mastro, oggi vicina alla collega. Un escalation che ha visto un primo allontanamento quando Brasacchio assunse il ruolo di assessora al Bilancio al comune di Inzago, propostogli dal sindaco Fumagalli “in virtù di una lunga conoscenza politica e negli studi” e del ruolo rivestito dalla consigliera nella commissione Bilancio a Cologno. “Contrariamente a quanto erano abituati a fare i miei colleghi, che spesso mi hanno tenuto all’oscuro di scelte e decisioni, io li misi subito al corrente del mio percorso preso totalmente in autonomia -precisa Brasacchio- Bruno per primo e in seguito soprattutto Cerioli e Della Vella, la presero malissimo e pretesero che rendessi conto di questa scelta, cosa che non feci. Da lì i rapporti si raggelarono”.  E più gelidi si fecero con il ritiro delle deleghe all’assessore Magro, scelta del sindaco avversata dal gruppo ma sostenuta dalla consigliera.

DISACCORDO TOTALE SULLA RIORGANIZZAZIONE DI GIUNTA
Da giugno in poi fu un susseguirsi di incontri che avrebbero portato a trovare accordi di coalizione per una riorganizzazione della giunta, un processo di revisione sul quale si sono trovati concordi al tavolo Fratelli D’Italia e Lega, mentre Forza Italia iniziava a scricchiolare da dentro. “A quel punto era chiaro che io e De Mastro eravamo su un piano, e i colleghi su un altro -continua Brasacchio- Si arrivò persino ad imporre dall’alto un atto di protesta come quello di non presenziare alle commissioni, ma io non eseguo come un automa e preso arrivò un documento di espulsione nei miei confronti, ritenuto politicamente nullo e assolutamente non valido, anche a detta del vice coordinatore regionale del mio partito Alberto Di Pietro”.

IL SINDACO CHIEDE I “DESIDERATA” E DA FORZA ITALIA ARRIVANO 2 DOCUMENTI DISTINTI
Clima infuocato proprio nel momento decisivo insomma, proprio nei mesi in cui dall’opposizione si chiedeva a più voci chiarezza, pretendendo di sapere quali fossero le lotte intestine che tenevamo la maggioranza in stallo. “Quando il sindaco chiese ai partiti di esprimere i loro punti di vista sulla riorganizzazione, io e la collega De Mastro scoprimmo che sul tavolo del primo cittadino era già arrivato un documento di Forza Italia, peccato che noi due non ne sapessimo nulla“. Lia Brasacchio fa riferimento alla desiderata espressa dal consiglierei a sostegno del vice sindaco Cerioli, che chiedeva di non procedere con alcuna variazione, mantenendo l’assetto originale al governo, il ruolo di Bruno come assessore e il reintegro dell’ Udc. “A quel punto consegnammo al sindaco il nostro punto di vista -ha proseguito Brasacchio- Avevamo preso atto di alcune insufficienze in diversi settori, e ritenevamo che fosse necessario un avvicendamento che andasse a migliorare la qualità del lavoro in giunta. Non abbiamo proposto Di Bellonia in sostituzione a Magro, per noi era un elemento valido e competente da inserire, ma non abbiamo mai e poi mai detto che dovesse sostituire qualcuno, né tanto meno Bruno”.

ROCCHI SCEGLIE DI BELLONIA E RITIRA LE DELEGHE A BRUNO: È ROTTURA TOTALE
Ecco il crack, Rocchi si inserisce nella situazione delicata di Forza Italia e mette a punto una scelta tra le due istanze, accogliendo la proposta delle consigliere Brasacchio e De Mastro: “Non sarebbe toccata a me -ha detto il primo cittadino- sarebbe dovuta arrivare dall’interno o dall’alto, ma nel loro partito. Non arrivando, è stato necessario il mio intervento“. Via Bruno dunque poichè ha “raggiunto soltanto parzialmente alcuni obiettivi strategici del mandato” spiega Rocchi, e dentro Di Bellonia. Ed eccoci ad ora: De Mastro e Brasacchio restano in maggioranza, il resto se ne va all’opposizione, e la posizione del Presidente del Consiglio Della Vella resta ancora da comprendere.

“Sono delusa e amareggiata -conclude Lia BrasacchioPerché con queste persone avrei voluto lavorare e lavorare bene, ma purtroppo troppe volte non c’è stato coinvolgimento nelle decisioni e nelle scelte, e tutti i tentativi per una reale comunicazione, sono sempre stati percepiti come ingerenze e non come collaborazioni. Se in blocco faranno ostruzione tanto da far cadere il governo, si prenderanno le loro responsabilità, perché io e De Mastro restiamo in maggioranza e lavoriamo per portare avanti il programma e dare risposte ai cittadini”.