Nel libro Milano Multietnica, Donatella Ferrario e Fabrizio Pesoli, hanno ritratto con dati e taglio giornalistico, la fotografia di una Milano profondamente modificata dalle migrazioni degli ultimi anni, che le hanno conferito un volto caratterizzato ormai dalle mille sfaccettature culturali delle diverse etnie che l’hanno raggiunta. Una Milano migliore ? Più povera di tradizioni ? O più ricca per via degli intrecci culturali ? Sicuramente specchio del suo tempo.
Il volume doveva essere presentato all’interno di un fitto calendario culturale proposto dalla Biblioteca Civica di Cologno, ma l’assessore alla partita Dania Perego, Lega Nord, ha messo il veto su questo evento, scatenando da subito la reazione degli autori, di parte della cittadinanza, della politica di opposizione, e del mondo culturale vicino alla Biblioteca. L’accusa è chiara: censura, limitazione della libera circolazione di idee e informazioni.
PEREGO: NON E’ CENSURA, LA PRESENTAIZONE SI FARÀ A GENNAIO
Da questo l’assessora alla Cultura però si difende con fermezza: “Innanzitutto ho ricevuto il programma a pacchetto chiuso senza poter visionarlo prima, e dato che è competenza del mio assessorato, sarebbe stato opportuno discuterne -ha spiegato Perego- In secondo luogo, non capisco dove stia la censura. La presentazione non è annullata ma sospesa e rinviata ad un dibattito più esteso. Se fosse stata censurata non sarebbe più ricomparsa sotto alcuna forma. Non nascondiamoci dietro ad un dito, questo argomento è chiaramente politico e, non ho problemi a dirlo, io sono espressione di un chiaro pensiero, per tanto non voglio che dal mio assessorato vengano avvallate iniziative che a mio avviso esprimono visioni unilaterali su argomenti delicati. Quando ho visionato il programma dovevo decidere su due piedi all’ultimo momento cosa fare, e ho optato per un rinvio e una formula diversa, tutto qui”.
La novità è che il dibattito ci sarà dunque, e il libro verrà discusso all’interno di una tavola rotonda in un giorno di gennaio ancora da definirsi, ma tra l’11, il 13 o il 19 del primo mese dell’anno. Gli autori, che da subito avevano impugnato carta e penna esprimendo il loro sconforto e malcontento, hanno accettato l’incontro aperto al pubblico con un contraddittorio che sarà rappresentato da un relatore invitato dall’assessora Perego.
ACCUSE DI CENSURA E INTOLLERANZA
Tutto risolto dunque ? Per nulla. Dopo le dichiarazioni del sindaco Angelo Rocchi, che è tornato a ribadire al primo cittadino di Milano Sala la sua ferma volontà a non accogliere alcun profugo o migrante nella sua città, la scelta di Dania Perego è sembrata a parte della cittadinanza e a parte della minoranza politica seduta in consiglio, l’ennesimo atto d’intolleranza.
“L’assessora Perego, che organizza incontri sulla Misericordia ed è sempre pronta a sostenere e cercare l’appoggio della Parrocchia, forse non ha capito che la Misericordia abbraccia valori come l’accoglienza, l’integrazione, la condivisione. La sua è un’ingerenza intollerabile verso il lavoro svolto dalla Biblioteca -ha tuonato Loredana Verzino di Cologno Solidale e Democratica- Porteremo questa vicenda nella Commissione Decanale, ne discuteremo, e come CSD torneremo sul territorio per un evento pubblico, cercando di portare noi in città gli autori di questo libro, affinché ne possano parlare liberamente”.
All’attacco anche il capogruppo PD Giovanni Cocciro, che facendo richiamo al Ministero della Cultura Popolare “di mussoliniana memoria”, come scrive sul suo profilo Facebook, spiega: “Che un assessore alla cultura blocchi la presentazione di un libro senza nemmeno averlo letto, e’ sicuramente una barzelletta. Una barzelletta triste pero’, perche’ oltre a farci fare una pessima figura (la notizia e’ stata ripresa su tutti i giornali), ha reso questa citta’ vittima di un sopruso gravissimo, che non si era mai visto prima d’ora a Cologno: il sopruso della censura”.
Il consigliere di minoranza ha poi rilanciato una petizione online su Change.org gestita dal gruppo Facebook Cologno Social Media che vuole più che altro sensibilizzare ed esprimere contrarietà sulla scelta operata a livello culturale, considerata “censura politica sulla libertà di espressione che è invece sancita dalla nostra Costituzione“.
La tavola rotonda si farà dunque, il libro verrà discusso ma l’accaduto genera un precedente, e da ora in poi anche la cultura, che sino ad ora era stato terreno neutro e privo di attriti, potrebbe diventare terreno di scontro tra le forze politiche in Consiglio.