BRUGHERIO
LE ULTIME TAPPE DI SERGIO MAINO, GIUNTO ALL’ ARRIVO DOPO 700KM

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Arrivato !

“Ho voglia di tornare, ho voglia di ripartire, ho voglia di scrivere, ho voglia di leggere, ho voglia di parlare, ho voglia di ascoltare, ho voglia di dipingere, ho voglia di VIVERE”. Eccolo il primo pensiero di Sergio Maino al termine dei suoi 700 chilometri, che da Lisbona lo ha portato a Santiago De Compostela, lungo la costa portoghese e con qualche deviazione tutta frutto dell’istinto. E’ finita la sua avventura, e le ultime 9 tappe (qui la cartina globale del cammino) sono state intense di emozioni in escalation verso la chiusura del cammino. Lo avevamo lasciato alla 16° tappa (qui) intento a camminare sulla sabbia. Ecco come ha proseguito.

17° TAPPA
Da Esposende a Viana do Castelo sono 30km, e Sergio li percorre impiegando tutta la giornata guidato dalla sua voglia di Oceano e di dune sabbiose, che lo porta ad addentrarsi “fuori sentiero” inerpicandosi su scogli frastagliati e sentieri tortuosi che conducono a piccole chiesette. Lungo il percorso sono tanti gli incontri stavolta, un gentile vecchietto, pellegrini e ciclisti polacchi, una signora del luogo, gli avventori di un ristorante che Sergio raggiunge solo nel pomeriggio. “Ma la voglia di proseguire solo è tanta e per questo continuo a deviare verso l’oceano. La stanchezza però inizia a farsi sentire, soprattutto di domenica, e così il brugherese riprende la strada statale e il giusto percorso, per arrivare a destinazione in serata.

18° TAPPA
“Definirei questa tappa, la tappa delle sorprese dice subito Sergio mentre ci racconta la sua giornata in diretta. Il percorso lo ha visto FullSizeRender 3camminare per 31 chilometri daViana do Castelo ad A Guarda. Il primo “wow”, Maino lo sfodera durante la colazione (foto a destra), al 6° piano di un albergo con vista incantevole sopra un fiume dorato dal sole: “la mia più bella colazione dall’inizio del cammino” dice. Il secondo “wow” è tutto per Viana Do Castelo, che trova incantevole inaspettatamente. La terza sorpresa stuzzica il gusto per le deviazioni e l’avventura: “Sul lungo mare trovo un cartello che indica un sentiero ‘Ecovia Litoral Norte’ che è in fase di realizzazione, con alcuni tratti ancora da finire ma che costeggiano l’oceano fino a Cammina, dove si prende il ferry boat per A Guarda in Spagna -ha spiegato Maino- Mi addentro sul sentiero, non c’è praticamente nessuno ed è molto rilassante, il litorale è completamente ricoperto da rocce con tutte le tonalità del nero (nella slide a fondo articolo), sembrano rocce vulcaniche, ma all’improvviso ecco un’altra sorpresa: quando meno me l’aspettavo è comparsa una spiaggia bianchissima e meravigliosa… Via scarpe e calze e pronto a camminare lungo al battigia”.

Le sorprese però non sono finite, e mentre il cammino costeggia il fiume Mino (foto nella slide a fondo articolo) che segna il confine tra Portogallo e Spagna, Sergio scopre che i Ferry Boat per A Guarda non partono il lunedì, e così, con la convinzione di dover rimandare il tutto, prosegue nel cammino, ma ecco un’altra coincidenza: “Mi siedo per pranzare e al tavolo a fianco sta pranzando un gruppo di ragazzi abbastanza allegro. Si inizia a parlare del più e del meno e scopro che sono spagnoli e che stanno facendo una gita proprio ad A Guarda -racconta il brugherese- Il passo per chiedere uno strappo è’ brevissimo, e infatti me lo offrono e mi accompagnano facendomi anche da ciceroni per la città, portandomi anche al Castro de Santa Trega, dove ci sono delle bellissimi rovine Celtiche e dove si gode un incantevole vista, a loro dire il secondo posto più visitato in Galizia dopo Santiago”.

19° TAPPA
Da A Guarda a Baiona i 33km trascorrono velocemente per Sergio, che decide infatti di prolungare oltre la fine segnata dalla guida. E’ una tappa che si snoda tra colline verdi con viste mozzafiato sull’Oceano (foto nella slide a fondo articolo) e sentieri lungo la costa per nulla sabbiosa. “Questa tappa mi ha ricordato in alcuni punti il Cammino Francese ed in altri il Cammino del Nord –ha raccontato– Il Francese per la perfetta segnaletica, per i numerosi cartelli indicanti ‘menù del dia’, ‘menù del pellegrino’, ‘servizi di trasporto zaino’, e per alcuni sentieri con fango annesso creato da acqua che trasuda dalla terra. Il cammino del Nord invece per alcune ripide salite sulle alture vicine, per i panorami dall’alto e per le ripide discese a mare. In definitiva l’approccio con la Spagna è’ stato sicuramente positivo”.

20° TAPPA
FullSizeRender 7Da Baiona a Vigo per 26 chilometri il cammino si fa autunnale quasi: “nuvole basse, luce indefinita, freschino e quella leggera umidità che ti penetra nelle ossa” spiega Sergio, che in questa tappa si tiene l’oceano sulla sisnitra e colline e boschi  destra: “Anche nel sottobosco i colori dell’autunno iniziano a prendere il sopravvento, l’arancio, il giallo il marrone avanzano inesorabili. Anche alcune piante di castagno (foto a sinistra) lasciano cadere a terra i frutti dei loro ricci”. Il cammino della Costa che Maino ha deciso di prendere, si ricongiungerà solo più avanti con quello Portoghese, e nella tappa odierna la città di Vigo non è per nulla ciò che serve per gestire la solitudine di ormai tantissimi giorni di cammino in solitaria. Eppure, alla vista di un gruppo di pellegrini, Sergio cerca di seminarli quanto prima per ritornare nella sua dimensione intima. Il cammino è quasi alla fine ma in città industriali e fredde come Vigo, si sente la nostalgia. “Da sostenitore delle isole pedonali però, devo dire che anche qui trovo un’area pedonale che funziona da cuore, come in tutte le città a parte la mia AMATA Brugherio -scherza Sergio- e così trovo tutto quello che mi serve”.

21° TAPPA
Da da Vigo a Redondela sono in totale 16 chilometri, la tappa più corta in assoluto del cammino, e capita a fagiolo viste le condizioni in cui versa la dolorante schiena del camminatore brugherese. “La prima freccia gialla mi devia a destra facendomi salire decisamente in costa -racconta Maino- Adesso il percorso è’ proprio carino, un sentiero in mezzo ai boschi e a minuscoli paesini e con più la vista della bruttina Vigo si allontana più il paesaggio diventa gradevole”. A Redondela Sergio riprende il cammino Portoghese abbandonato ormai da sette giorni.

22° TAPPA
Dopo una nottata quasi insonne sotto “i colpi” di un compagno di stanza che russava in modo insostenibile, durante la quale Sergio decide di prendere il suo materasso e andare a dormire in cucina, inizia la tappa che da Redondela lo avrebbe condotto a Pontevedra lungo 21km, i primi dei quali lungo un’insenatura molto simile ad un fiordo e davvero spettacolare, come pure i boschi e i paesaggi galiziani che si susseguono: “Ho sempre sostenuto che la Galizia fosse una regione magica, ed anche questa volta non vengo smentito” commenta Maino. La giornata si conclude con una piacevole coincidenza. A destinazione, mentre il brugherese cerca sistemazione per la notte, un signore si sbraccia per salutarlo: “Scopro che è’ Josef, un peregrino che avevo incontrato poco prima di Porto e che ricordo mi disse che abitava a Pontevedra. Se penso che la città ha circa 100.000 abitanti e che a questi vanno aggiunti turisti e peregrini… E’ davvero un colpo di magia che io in mezzo a tutto questo, abbia ritrovato un uomo con il quale avevo condiviso alcune ore del mio percorso”. Grazie all’amico ritrovato, Sergio può godersi una birra, trovare alloggio, e cenare dignitosamente.

23° E 24° TAPPA
FullSizeRender 10Non si tratta di due tappe impegnative o particolarmente intense, quindi le riassumiamo insieme. Sono 24 chilometri da Pontevedra a Caldas de Reis, e Sergio li percorre in un clima totalmente rilassante, tra colline e vigneti (foto a sinistra), contadini immerse nella vendemmia, e acque termali adatte a ritemprare i piedi dei pellegrini. E pellegrini ne trova tanti Maino, compresi alcuni italiani con cui si ferma a chiacchierare per poi tornare nella sua dimensione solitaria. I giorni lontani da casa si sentono, e si nota anche nelle riflessioni del brugherese: “Io sono per i viaggi in solitario -dice- ma quando incontro padre e figlio/a o madre e figlio/a penso che anche questo tipo di esperienza possa essere bellissima“. Il giorno dopo il cammino prosegue fino a Padron per 18 chilometri, tutti immersi in elementi naturali che creano un’atmosfera di totale tranquillità e pace: “Nebbiolina, freddino autunnale, silenzio, un leggero saliscendi, i sentieri, quasi nulla di cammino sulla statale, insomma… tutti elementi che mi mettono tranquillità e serenità -dice- Ci sono parecchi pellegrini ma sono abbastanza diluiti lungo il percorso, insomma riesco senza grosse difficoltà a fare l’orso solitario”.

25° TAPPA
L’ultimo tratto del cammino fa registrare una tappa di 25 chilometri da Pedron a Santiago de Compostela: “Avevo deciso di partire con estrema calma -racconta Maino- ma sarà stata la sveglia biologica o la voglia di arrivare, tant’è che alle sette ero già in cammino. Praticamente ho fatto la prima ora abbondante al buio completo“. Tra villaggi disabitati, colline, vigneti e boschi, Sergio arriva a Santiago di buon’ora, e anche se per la terza volta nella sua vita giunge alla fine, ammette “di sentire l’emozione”. Vede i pellegrini che si abbracciano, che si fanno i complimenti, che ritirano il diploma (anche lui), e si siede a pensare ai suoi 700 chilometri macinati, ad un altro cammino portato a termine, e quale potrà essere la prossima avventura: “Sono carico, sono molto contento. Ho voglia di tornare, ho voglia di ripartire, ho voglia di scrivere, ho voglia di leggere, ho voglia di parlare, ho voglia di ascoltare, ho voglia di dipingere, ho voglia di VIVERE“.

(Le altre puntate del racconto: 123 )