C’era attesa in città per il primo consiglio comunale dell’amministrazione Cosciotti. Attesa giustificata anche dal fatto che per la prima volta una seduta del consiglio comunale si sarebbe svolta in piazza, quella piazza Dei Popoli antistante al palazzo comunale. “Un consiglio che si è scelto di tenere in piazza, nella Piazza dei Popoli, all’aperto e a stretto contatto con i cittadini -ha dichiarato la prima cittadina- Un segno di vicinanza, di incontro, di apertura dei consiglieri e della giunta verso la città, ma anche un modo per ringraziare di persona, con un abbraccio, tutti cittadini: quelli che hanno sostenuto questa amministrazione con il proprio voto, chi per la prima volta ha partecipato ad un consiglio comunale e chi, più semplicemente, si è trovato di passaggio nella piazza dei Popoli e ha scelto di fermarsi”.
Nella serata di mercoledi 6 luglio la neo-sindaca Ivonne Cosciotti ha giurato sulla Costituzione e, davanti a un nutrito numero di cittadini accorsi in piazza, ha cantato l’inno di Mameli e dato il via ufficiale al primo Consiglio Comunale. Nella sua prima seduta, la sindaca ha fatto ruotare alcune riflessioni attorno a tre punti cardine: il servizio, come quello delle tante associazioni di volontariato impegnate nel sociale in città; il bene comune, che dev’essere scopo ultimo e traguardo per entrambi gli schieramenti; e il sapersi affidare: “che indica l’atto di fiducia che il cittadino ripone nel suo rappresentante, ma anche le parole disciplina e onore, sono il modo dell’agire e lo stile che intendo porre nella mia azione politica e di coloro che vorranno sostenermi -ha spiegato Cosciotti- Per me essere Sindaca è un grande onore! Ma non tralascio la sobrietà, la correttezza e il senso di responsabilità, che chiedo a me stessa, ma chiedo con forza anche a ogni persona seduta in questo Consiglio e in questa Giunta”.
Tutto è proceduto in modo abbastanza lineare fino alla votazione del Presidente del Consiglio Comunale. Quando la maggioranza ha proposto per tale carica il nome dell’ex candidato sindaco di Progetto Pioltello Marcello Menni, dai banchi della minoranza si è alzata forte la protesta. Per la prima volta la carica di presidente del consiglio comunale è stata offerta ad un esponente di minoranza anche se c’è da dire che lo stesso Menni, nelle due settimane che separavano il primo dal secondo turno, aveva chiaramente fatto intendere di preferire una vittoria della Cosciotti rispetto ad una di Alessandrini. Proprio questo atteggiamento in campagna elettorale e la sua successiva candidatura a presidente del consiglio comunale ha fatto in modo che dai banchi dell’opposizione si gridasse allo scandalo.
“È un inciucio – ha dichiarato la minoranza – non vi è trasparenza in tutto ciò. Da un mese in Città tutte le persone impegnate in politica sapevano che il premio per l’appoggio di Menni a Cosciotti nel ballottaggio sarebbe stata la presidenza del consiglio. Perché se si vuol dare un incarico all’ opposizione non lasciar scegliere la stessa opposizione sul nome? Perché insultare il Consiglio Comunale e la Città mantenendo Monga tra i banchi dell’opposizione? Fino a che Monga siederà illegittimamente tra i banchi dell’opposizione non parteciperemo all’umiliazione e allo svilimento dell’istituzione che rappresentiamo. Comincino a pensare al governo della Città, piuttosto che a poltrone, nomine e volgari balletti”.
Marcello Menni è stato comunque eletto a Presidente del Consiglio Comunale con 18 voti favorevoli, prima che i consiglieri di Forza Italia, Lega Nord e Polo per Pioltello abbandonassero l’aula, o per meglio dire la piazza, in segno di protesta. Il consiglio si è poi concluso senza ulteriori colpi di scena. La fase di approccio alla legislatura, che i cittadini pioltellesi hanno affidato alla neo-sindaca, si può dunque considerare conclusa: nominata la giunta, prestato giuramento e aperto il consiglio comunale ora per Cosciotti e la sua squadra ci sarà soltanto da lavorare per i prossimi, teorici ma mai scontati a Piotello, cinque anni.