COLOGNO
SULLA VICENDA ARCHIVIO COMUNALE, ARRIVA LA REPLICA DEI SINDACATI AL PRIMO CITTADINO

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Che la comunicazione tra Amministrazione Comunale e dipendenti fosse altalenante e tesa lo si era già capito nei giorni della vicenda Ufficio Protocollo (qui), e ancora prima quando furono spostati gli uffici delle Politiche per la Casa (qui). Dopo il sopralluogo del sindaco e dell’assessore al Personale Pasquale Magro all’interno dei locali dell’archivio comunale, i rapporti si sono ulteriormente raffreddati, e i sindacati non hanno aspettato molto per far presente il loro disappunto per le parole espresse dal primo cittadino Angelo Rocchi.

Riteniamo grave che venga portata avanti l’ennesima campagna tendente a dipingere i Lavoratori e le rappresentanze sindacali del Comune di Cologno Monzese, come incivili e irresponsabili e poco attente al bene pubblico, con il chiaro tentativo di screditarli agli occhi dell’opinione pubblica, che purtroppo, non essendo a conoscenza del reale quadro della situazione ed essendo colpita dalla crisi economica, viene facilmente strumentalizzata per fini propagandistici“.

Chiaro e duro l’incipit del comunicato che porta le firme di tutti i rappresentanti sindacali, Giampiero Vergata della RSU Cologno Monzese, Alexandra Bonfanti della CGIL, Rosario Arcoraci della CISL, Marisa Pasina della UIL, Salvatore Giunta dei COBAS Cologno e Corrado Romano del CSA. I sindacati marciano compatti e pare facciano quadrato in una situazione che sta assumendo contorni allarmanti che potrebbero minare seriamente l’equilibrio lavorativo della macchina amministrativa. Sono parole pesanti quelle che si leggono nella lettera: “Tutto questo avrà una ricaduta non solo sui Lavoratori, per l’ennesima volta bistrattati e denigrati, ma sulla cittadinanza tutta che da oggi avrà, ancora di più, un atteggiamento conflittuale nei confronti dei lavoratori comunali, in numero sempre più esiguo, che erogano servizi, quei pochi che restano” e proseguono: “Si vuole far passare il messaggio che siamo il capro espiatorio di Tutti i mali del Paese? Abbiamo sopportato tutto, ma la mancanza di rispetto proprio no“.

Il riferimento è alle parole pronunciate dal sindaco Angelo Rocchi durante la visita all’archivio, oggettivamente bisognoso di una rimessa a punto. In quell’occasione, primo cittadino e assessore al Personale Pasquale Magro, non avevano lesinato parole verso l’atteggiamento dei dipendenti rei, a loro modo di vedere, di non aver mai segnalato la condizione di incuria e disordine in cui versava il locale: “nessun lavoratore o dirigente si è mai sognato di segnalare perché se ne fregano dimostrando totale assenza di responsabilità, nonostante abbiamo incentivato il personale a sottoporci proposte di miglioramento. I sindacati così puntuali nel difendere i lavoratori, verifichino questo, e mi dicano come mai non è mai stata fatta parola su questa situazione indecorosa“. Queste erano state le parole di Rocchi alla fine di marzo.

I sindacati chiariscono come il 90% dei dipendenti comunali non sia mai nemmeno stato nell’archivio, e come i documenti richiesti quotidianamente dagli uffici siano tutti facilmente rintracciabili. Nella missiva inoltre, i firmatari smentiscono che ci siano mai stati topi in archivio (nda: a tal proposito però, anche noi di Fuoridalcomune.it avevamo preso per morsi di roditori alcuni squarci su faldoni di documenti), e spiegano come cavi elettrici penzolanti non ci fossero, ma l’unico filo fuori posto fosse quello di una fibra ottica. Insomma, le puntualizzazioni dei sindacati fanno intendere come le accuse dell’amministrazione fossero, a loro avviso, volte ad infangare ancora una volta il lavoro dei dipendenti: “Chiariti tutti i punti -concludono i rappresentanti sindacali firmatari- I circa 250 lavoratori e n. 4 Dirigenti del Comune di Cologno Monzese si aspettano le scuse per le parole offensive usate dal Nostro Sindaco”.

Non si intravede uno spiraglio all’orizzonte, e la vicenda sul rilascio dell’agibilità della casa  potrebbe gettare altra benzina sul fuoco.