COLOGNO
FARI PUNTATI SULL’ARCHIVIO COMUNALE: UN DEDALO DI DOCUMENTI SPARSI E FALDONI ROSICCHIATI DAI TOPI

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Ci sono faldoni rosicchiati forse dai topi, carte del 1800 segnate irrimediabilmente dall’acqua dai tempi dell’esondazione del Lambro; e poi ovunque documenti comunali, dai conti consuntivi ai rimborsi, dalle trascrizioni di verbali alle cartelle di Equitalia (anche recentissime) non ritirate dai cittadini, passando per le liste di leva, e gli atti municipali relativi ad eventi, palestre, scuole. La pavimentazione è sconnessa o mancante, e stampe storiche sono accatastate in un angolo consunte dall’umidità. E’ questo lo scenario che si apre entrando nel grande spazio che ospita l’archivio principale del comune di Cologno, un enorme locale nei sotterranei di Villa Casati proprio accanto al parcheggio dei dipendenti comunali.

Se un ordine sembra esserci almeno sino ai primi anni “90, più ci si avvicina ad oggi e più le documentazioni sono introvabili, ammonticchiate in pile di scatoloni all’ingresso dell’ archivio, o qua e là dove è rimasto spazio. Dal 2013 per legge è iniziata la procedura di digitalizzazione degli atti d’ufficio e delle determine, e già da tempo ogni documento è in formato digitale, il che rende la documentazione cartacea più recente meno rilevante, e facilita comunque la consultazione dei documenti. Questo è l’unico sospiro di sollievo che può tirare l’amministrazione davanti ad un caos nel quale ritrovare una carta sarebbe onestamente impossibile, anche perché pare non vi sia un archivista qualificato come tale alle dipendenze del comune, ed è l’unica figura che l’amministrazione potrebbe destinare al compito di riorganizzazione di questo locale e di quello vicino in Via della Resistenza, dove gli atti relativi all’Anagrafe, Biblioteca, Tributi e Personale, sembrerebbero versare in condizioni simili.

“Certifichiamo anche in questo caso, la situazione di degrado da terzo mondo che la passata amministrazione ci ha lasciato e che abbiamo riscontrato già in altre strutture pubblicheAnche in questo caso interverremo per ridare dignità e ordine a questa situazione, una situazione che non è certo così da oggi, ma che nessun lavoratore o dirigente si è mai sognato di segnalare perché se ne fregano dimostrando totale assenza di responsabilità, nonostante abbiamo incentivato il personale a sottoporci proposte di miglioramento. I sindacati così puntuali nel difendere i lavoratori, verifichino questo, e mi dicano come mai non è mai stata fatta parola su questa situazione indecorosa“. Così si è espresso il sindaco Angelo Rocchi, mentre mostrava la situazione accompagnato dall’assessore Pasquale Magro, dal consigliere della Lega Simone Rosa. Anche due esponenti del Movimento 5 Stelle che hanno partecipato al sopralluogo.

Tra pile di scatoloni pericolanti, l’assessore Magro ha lanciato il suo piano di azione: “Ora procederemo alla risistemazione, e ci diranno che non avremmo dovuto farlo. Infatti avrebbe dovuto farlo l’amministrazione precedente, che in due mandati aveva il tempo per tenere organizzato l’archivio e invece ha accatastato e accumulato senza criterio -ha commentato- Ho già pensato ad un progetto dove ogni settore avrà un referente che selezioni da subito il materiale da archiviare e quello destinato al macero. Il tutto sarà poi consegnato ad un responsabile dell’archivio,  fisso, che si faccia carico di un compito essenziale come questo”.  Su questo ultimo punto come detto, sarà complesso per l’amministrazione tirare le fila in breve tempo, anche perché nelle condizioni attuali nessuna supervisione concederebbe l’agibilità per una postazione di lavoro, e prima si dovrà comunque assumere personale con tutti i titoli e le qualifiche come previsto dalla legge.