COLOGNO
L’ AFFARE UFFICIO PROTOCOLLO FINISCE IN CONSIGLIO. SINDACATO IN RIVOLTA. RIUNIONE EXTRA IN SALA PERTINI

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E anche i rotoli di carta igienica sono entrati in consiglio comunale.
A portarli provocatoriamente in dono all’assessore Magro, è stata la Dottoressa Bonfanti, Responsabile Provinciale della CGIL per la Funzione Pubblica, che si è presentata nella seduta dello scorso lunedì 21 marzo per riportare in sede istituzionale la vicenda della riorganizzazione Ufficio Protocolloproprio nella seduta in cui Luciano Cetrullo (PD) aveva posto una mozione a riguardo.

DAL PUBBLICO LA PROTESTA DELLA RESPONSABILE PROVINCIALE CGIL BONFANTI:
La rappresentante sindacale, che al sindaco Rocchi ha invece offerto altrettanto provocatoriamente il Testo Unico sull’Ordinamento degli Enti Locali, ha chiesto dalla platea di avere parola, insistendo a gran voce, cercando di poter interloquire e porre la questione a livello pubblico. Il secco no del Presidente del Consiglio Fabio della Vella, il quale ha negato una sospensione della seduta che avrebbe dato modo a tutti i capigruppo e consiglieri di ascoltare a margine sindacato e lavoratori, ha suscitato la reazione immediata di Salvatore Capodici (Civiche Cambia Cologno), che ha proposto dunque che fossero i capigruppo di minoranza ad allontanarsi per capire quanto la rappresentanza sindacale avesse da dire.

Dalla sua, il sindaco Angelo Rocchi ha proseguito nella sua condotta a difesa dell’operato del suo assessore (qui i due avevano spiegato molto chiaramente le loro posizioni e motivazioni, spiegando anche la vicenda dei rotoli di carta igienica), evidenziando l’esigenza di un intervento nell’ufficio in questione, e ridimensionando sia la questione sorta tra i dipendenti, sia la polemica riportata dal sindacato.

BONFANTI: “UN’AMMINISTRAZIONE INGERENTE CHE NON DIALOGA”
Mentre il consiglio è proseguito al piano di sopra con la discussione sulla modifica della convenzione per la gestione associata della segreteria comunale, al piano di sotto Loredana Verzino (CSD), Luciano Cetrullo e Alessandro Derchie (PD) e Salvatore Capodici (Cambia Cologno), con diversi cittadini, gli esponenti di Sinistra Colognese  Stefano Della Torre e il segretario Pino Angelico , oltre ad una decina di dipendenti, si sono ritirati nella Sala Pertini, dopo che la sala giunta gli era stata negata, per discutere pubblicamente della vicenda con al rappresentante sindacale Bonfanti (foto di copertina). Immediata la reazione del Movimento 5 Stelle a proposito, che con il dito puntato al regolamento, ha ritenuto abusiva quella riunione in quanto non autorizzata in precedenza, e ha giudicato un “teatrino triste e disperato della vecchia politica” la vicenda andata in scena durante la riunione consiliare. Monica Motta infatti, come pure Cosimo Sansalone, sono rimasti in aula. 

In minoranza, posizioni diametralmente opposte quelle di Salvatore Capodici: “Siamo davanti ad una grave mancanza del livello minimo di confronto dovuto alle minoranze, ma non solo -ha spiegato- E’ gravissimo che quando le organizzazioni sindacali chiedono confronto in ambito istituzionale dove è lecito che lo chiedano, gli si dica di no. Come si può amministratore senza dialogare ? Se non ci si trova in un consiglio aperto nessuno dal pubblico può intervenire almeno che non si sospenda prima la seduta per discuterne. E’ stato fatto poco tempo fa con la richiesta di una cittadina, era legittimo farlo in questo caso.” Sulla stessa onda di pensiero Giovanni Cocciro capogruppo PD, che affonda il coltello: “Se dal pubblico qualcuno vuole inveire contro l’opposizione si concede diritto di intervento, se i sindacati vogliono porre all’attenzione la pessima gestione dell’amministrazione sul personale, lo si nega”.

“Sono episodi gravissimi, compreso che non si siano relazionati con noi e non ci abbaino dato modo di esprimerci piegando le regole a seconda della convenienza -ha spiegato Bonfanti in una Sala Pertini ormai centro dell’azione- C’è una gran confusione dei ruoli nella testa di questi amministratori, che non hanno ancora capito le prerogative che caratterizzano il lavoro di un assessore, di puro indirizzo politico amministrativo e non di gestione degli uffici; ma è problema questo diffuso non solo nell’assessorato al personale, ma in genere in tutta questa amministrazione, dove c’è sempre un’ ingerenza nelle attività dei lavoratori.

L’ATTACCO DEL MOVIMENTO 5 STELLE A TUTTO CAMPO 
Sulla riunione improvvisata, così si sono espressi duramente anche verso i colleghi di opposizione, i rappresentanti del Movimento 5 Stelle dal loro profilo ufficiale Facebook: “Siamo dispiaciuti che un tema così delicato come la tutela dei diritti dei lavoratori venga utilizzato come strumento politico da alcuni membri del consiglio, con un azione degna del peggior populismo che i così tanto eruditi “sinistri” si prefiggono di combattere da tempo”. Ma i 5 Stelle incalzano su tutta la gestione dell’affare, e scrivono: “Perché nessuno dai sindacati ha contattato le altre forze del consiglio? Perché nessuno, dai sindacati ai lavoratori, ci ha contattato pur essendo all’opposizione per avere tutela? Perché non allargare la condivisione? Se il fine era veramente quello di arrivare ad una soluzione ci dovrà essere una risposta a queste domande. Se il fine era solo lo Show, beh allora queste domande hanno una risposta logica ma molto deprimente per chi ha organizzato tutto questo”.

VERZINO: “ARRABBIATA E ALLIBITA”.
CAPODICI: “COSI’ DEMOTIVANO LA NOSTRA RISORSA PIU’ PREZIOSA: I DIPENDENTI”

Inferocita Loredana Verzino, uscita dal consiglio comunale con più di un’amarezza anche verso i colleghi pentastellati “Ho capito che non vogliono legarsi né da una parte né dall’altra, ma qui ci sono lavoratori che esprimono disagio, quanto meno le ragioni vanno ascoltate, e si deve capire chiaramente da che parte si sta in queste situazioni” ha spiegato, continuando: “Se le cose sono andate così, se l’assessore in primis ha ordinato ed eseguito il riassetto di un ufficio senza nemmeno che ci fossero presenti i dipendenti, e imponendo riorganizzazione di spazi e modalità, è grave  -ha detto- L’assessore non può interagire con i dipendenti in questo sensonon ci deve essere commistione perché altrimenti si crea pressione sui dipendenti. Apprezzo che vogliano sistemare, mettere in ordine e ripulire, ma ci saranno delle cose ben più importanti da portare avanti o no ? Resto allibita”.

Ancora Salvatore Capodici allarga la sua critica con uno sguardo più ampio sulla gestione del personale, e chiude: “La parte importante è la cattiva gestione che questa amministrazione ha di quella che è la migliore risorsa che noi possediamo, ovvero i dipendenti. L’erogazione dei servizi non la facciamo con i soldi perché non ce ne sono, la garantiamo con le strutture, con le persone -ha sottolineato- Se loro ideologizzano una struttura, svuotano di motivazione e coinvolgimento la risorsa più cara che abbiamo, ed è un grave danno. Il problema non è la carta igienica, anche se di certo un assessore no può mettere mano negli armadi dei dipendenti, ma il danno alla città”.

LA RICHIESTA DELA CGIL: SI RIAPRA UN TAVOLO DI TRATTATIVA
Ma la protesta messa in atto pubblicamente durante la seduta consiliare, non è per nulla rimasta fine a sé stessa, e potrebbe anche avere conseguenze nel caso in cui dipendenti e sindacati raccogliessero materiale a prova delle proprie tesi. Ma prima di tutto la parte sindacale chiede una cosa chiaramente: Che si riapra un tavolo di trattativa e si torni a parlare di riorganizzazione della macchina comunale -ha concluso la Dottoressa Bonfanti- che non è certo quella relativa ad una mano di vernice o allo spostamento di due scrivanie. Si torni a parlare di contenuti e si dialoghi, dato che anche nell’ultimo incontro cui siamo stati convocati, noi eravamo presenti, ma non si è presentato nessuno”. 

GIORGIA MAGNI