Quando il Movimento 5 Stelle di Segrate ha proposto all’Assessore Poldi la proiezione di due film nelle scuole della città, non si sarebbe aspettato le reazioni che invece si sono scatenate nel centro-sinistra. “Questa mi sembra una polemica sterile, basata sul nulla. Su certi principi è inutile fare polemica” commenta il pentastellato Diego Dimalta (foto di copertina).
Il 5 febbraio il consigliere, a nome del Movimento, ha inviato all’Assessore alla Cultura la proposta di proiettare nelle scuole due film, “Trashed” e “La Trattativa”, rispettivamente un docu film sulle conseguenze che lo stile di vita consumistico degli esseri umani ha sull’ecosistema, e un lungometraggio sulla trattativa Stato/mafia. “In un intervento Poldi aveva sottolineato quanto fosse importante per la Giunta far ripartire la cultura proprio dalle scuole, e noi ci troviamo perfettamente d’accordo -spiega Dimalta- Proprio in questa linea si inserisce la nostra proposta di portare questi film nelle scuole, rendendoci disponibili ad organizzare la cosa, perché sono film interessanti che pochi hanno visto. È stata una proposta in buona fede, ma c’è sempre qualcuno che vuole vedere del marcio”.
Questo qualcuno che secondo Dimalta vede del marcio, è il segretario del PD segratese Damiano Dalerba. “Dalerba ha risposto alla proposta con un “Fuori i partiti dalle scuole”, e poi veniamo a sapere che un consigliere di Segrate Nostra insegna teatro nelle scuole. Io so che Alessandro Bontempi è un professionista, e non c’è alcun problema se insegna teatro agli studenti. Ma poi non si venga dire a noi che portiamo i partiti nelle scuole, anche perché i film proposti non sono film di partito, uno è addirittura un film holliwoodiano”.
Anche Pino Di Marzo di Sel è intervenuto nella discussione. “Io non ne ho fatta una questione politica, ma ho espresso un’opinione personale– spiega Di Marzo- Ho tre figlie, di dodici, dieci e sette anni, e trovo che questi film e i temi che affrontano siano inadatti alla loro età. È un po’ come la scelta che i genitori fanno rispetto alle ore di lezione di religione, alcuni studenti partecipano e altri no. Anche se sono temi di cui si parla in famiglia, secondo me è troppo presto per affrontarli in ambito scolastico”.
Questione politica o opinioni diverse sull’educazione dei ragazzi?
La proposta del Movimento 5 stelle resta, e sarà l’Assessore di competenza a decidere sull’appropriatezza o meno dei titoli proposti, scegliendo se inserire l’iniziativa all’interno dell’offerta formativa delle scuole segratesi.