“Apprendiamo dalla stampa della costituzione della società Differentia Spa e dell’accelerazione del percorso di fusione tra il consorzio est milanese, CEM Ambiente di Cavenago Brianza, e la società Brianza energia ambiente, BEA”. Queste le parole, in un comunicato stampa, di Alessandro Simeone, coordinatore della zona Adda-Martesana Sinistra Ecologia Libertà, “che il progetto presenta molti aspetti che appaiono oscuri, anzi, da una parte c’è una società, CEM, sana e in espansione, dall’altra parte, invece, BEA, con grosse criticità, molte delle quali legate all’inceneritore di Desio, impianto vetusto che necessita di massicci investimenti per il necessario ammodernamento”. E prosegue: “Investimenti che ad oggi non ancora deliberati dai Comuni soci di BEA. La costituzione di una nuova società e il processo di fusione non ci risulta abbia avuto espliciti atti di indirizzo e quindi tanto mento decisioni da parte dei sindaci soci di CEM”
La redazione di Fuoridalcomune.it ha contatto Virginio Pedrazzi, amministratore unico di CEM che così sull’affermazione di Simeone ha risposto così: “La fusione tra Cem e Bea è un progetto strategico importante per i Comuni e per il territorio. Le due società hanno predisposto un Piano industriale, consegnato ai periti incaricati dalle due società i quali dovranno dare un valore economico e finanziario preciso alle due realtà oggetto della fusione. Cem conosce il suo valore e quello che gli viene riconosciuto dal territorio. È intenzione degli amministratori di questa società valorizzarla il più possibile e consentirle di crescere, anche esportando il suo modello ormai consolidato di raccolta differenziata, in un’ottica di sviluppo delle sue peculiarità e di mantenimento dei suoi obiettivi strategici”.
Non a caso in una nota congiunta, del dicembre del 2015, tra Cem e Bea si può leggere che “tutta l’operazione non è solo la risposta a una necessità di maggior efficienza dei servizi pubblici e di ottimizzazione delle risorse richiesta dalle attuali normative, ma anche e soprattutto un grande progetto pensato per il territorio, con obiettivi e finalità ben precisi: la riorganizzazione del servizio integrato di gestione rifiuti, la riduzione dei costi di gestione, l’aumento della qualità dei servizi. Consapevoli che l’obiettivo è ambizioso e non semplice da realizzare, ma convinti che per il territorio sia necessario poter contare su un soggetto pubblico forte, capace di offrire risposte efficaci e vantaggiose sul piano ambientale ed economico in un settore così importante e delicato come la gestione dei rifiuti”.
E a Pedrazzi chiediamo ancora di chiarirci il passaggio in cui il rappresentante di Sel sostiene che “La costituzione di una nuova società e il processo di fusione non risulta abbia avuto espliciti atti di indirizzo e tanto meno decisione da parte dei sindaci Cem”
Il presidente senza preamboli fa chiarezza : “In realtà non è così. Nell’assemblea del 18 dicembre 2014 le assemblee dei soci di Cem Ambiente e Bea hanno dato il via libera alle valutazioni preliminari tra le due società, creando la base su cui confrontarsi per valutare bene il progetto di fusione; con l’obiettivo di ottimizzare il sistema di gestione dei rifiuti nel territorio dei Comuni serviti”.
A Cavenago l’assemblea di CEM del 2014 ha approvato questo indirizzo con il voto favorevole del 61% dei sindaci presenti (in totale l’81,56% su 49 soci). In altre parole i sindaci, lo scorso anno, ci hanno dato mandato per valutare la fattibilità della fusione.
Per questo, e solo per questo, oggi le due aziende stanno lavorando per cercare le condizioni migliori per entrambe per fondersi in una nuova società, sempre più efficiente e utile al territorio. Ricordo inoltro che il progetto di fusione risulta in linea con le indicazioni di legge previste dal Piano Cottarelli che indica percorsi di unione tra realtà simili e complementari, con il chiaro obiettivo di una riduzione dei costi e degli sprechi nella gestione dei servizi.
Resta comunque inteso che, completate le attività preparatorie in atto, la proposta dovrà essere presentata ai Comuni che dovranno esprimersi e decidere, in ultima battuta, se fare o meno la fusione.
Non a caso, alla fine di dicembre dello scorso anno i presidenti di Cem Virginio Pedrazzi e quello di Bea Daniela Mazzuconi si erano incontrati nella sede della Provincia di Monza e Brianza, in occasione di un incontro informativo sullo stato della fusione tra le due società, che troverà il suo esito finale solo e quando sarà approvato dei comuni interessati.
FRANCA ANDREONI