I 60 giorni di sospensione del progetto viabilistico per il centro storico, sono meno tranquilli di quel che si potesse immaginare. A smuovere le acque è stato il il capogruppo di opposizione Andrea Maggio (Uniti Per Cassina), che impugnando la determina del 28 dicembre sulla “fornitura e posa di impianti semaforici in alcune vie del paese con attraversamenti ciclo pedonali“, ha lanciato un campanello d’allarme.
ANDREA MAGGIO: LA DETERMINA SCONFESSA LA SOSPENSIONE DEL PIANO SUL CENTRO
Nel documento, posteriore al consiglio comunale del 15 dicembre con il quale la maggioranza ha votato la sospensione del progetto sul centro storico, si attesta un impegno di spesa di 18.500 Euro, con il quale si stabilisce di affidare alla società FIS l’incarico di installare nuovi impianti semaforici in un’ottica di messa in sicurezza degli attraversamenti pedonali e ciclabili, all’interno del progetto di rivisitazione del centro storico.
Ma come, se il progetto è sospeso, perché si installano nuovi semafori fini alla realizzazione del progetto stesso ?
E’ questo quanto in sostanza si è chiesto il consigliere di minoranza, che scrive: “In ragione della sospensione del Progetto voluta dal Consiglio Comunale, chiediamo l’immediata revoca in autotutela della det 926/2015. […] La determina è contraria all’indirizzo politico dettato dal Consiglio Comunale di Cassina. Non era mai successo che un indirizzo approvato in Consiglio, attraverso una Mozione, venisse disatteso. Non era mai successo che un’Ammimistrazione Comunale facesse esattamente l’opposto di quanto deliberato“.
Subito si è scatenata la polemica e anche da parte del Comitato Salviamo il Centro, si sono alzate le proteste e le perplessità, con cittadini pronti a chiedere che nessun procedimento venga preso durante i 60 giorni di sospensione, richiesta che anche il PD, come scrive il segretario Andrea Parma, ha presentato all’interno della stessa maggioranza, chiedendo “che ci si astenga da ogni atto amministrativo e tecnico che non rispetti il congelamento del Piano, atti che consideriamo non coerenti con quanto deliberato.” Pare però che l’atto degli uffici non “scongeli” il piano.
SPESA FATTA PER NON PERDERE SOLDI, INDIPENDENTE DAL PIANO
All’interno della stessa determina al centro della polemica infatti, la spiegazione di tutto è contenuta nelle premesse, dove, a proposito degli impianti semaforici, si dice: “I predetti impianti risultano ormai vetusti e, a prescindere dalla realizzazione del piano viabilistico, necessitano di ammodernamenti”. Per tanto, i 18.500 euro si sarebbero spesi comunque pare, per la sostituzione di impianti datati.
Questo è quanto spiegato nel documento, e ribadito da un comunicato stampa del Coordinamento Della Sinistra che precisa il perché della fretta di approvare il tutto in questo periodo: “Il consigliere Maggio stranamente e “strumentalmente dimentica” che , entro il 31.12.2015 determinati impegni di spesa andavano definiti onde poi evitare, qualora non lo fossero stati, quote in avanzo di gestione non più utilizzabili e/o spendibile in futuro” e prosegue poi: “Un miglioramento tecnico dei semafori è comunque funzionale a qualsiasi scenario, anche se il piano del centro cambiasse, ma in compenso non si sprecano i quattrini allocati allo scopo”.
Anche all’interno del DUP (Documento unico di programmazione degli enti locali) si parla di un intervento volto a sostituire gli impianti semaforici con lampade a led, per poi procedere con la sostituzione completa di tutti i semafori nel 2016. “L’opera servirà sia ad aumentare la sicurezza, riducendo costi e tempi di maturazione ma anche ad una ridurre i consumi -ha spiegato l’assessore alla Viabilità Tommaso Chiarella– I programmi di Cassina Domani devono essere portati avanti al di là del piano del centro, non ci possiamo permettere ne’ di perdere tempo ne’ tantomeno di ingessare risorse, che servono a raggiungere altri obiettivi e impegni presi”.
MAGGIO: RITIRO DELLA DETERMINA, E SI PENSI POI AL REFERENDUM
Annotazioni e spiegazioni queste, che non hanno per nulla convinto Andrea Maggio, che non crede all’esigenza di ammodernare i semafori indipendentemente dal piano viabilistico, e chiede chiarezza e trasparenza verso i firmatari della petizione da cui tutto è generato: “Il minimo per tornare ad essere credibili ai cittadini ai quali è stata promessa partecipazione e trasparenza, è revocare la Determina n. 926/2015. Nel rispetto delle oltre 2000 persone che hanno sottoscritto la petizione e in ragione di una Mozione approvata in Consiglio che ha deliberato al sospensione del piano”. E nei pensieri del caprogruppo di Uniti Per Cassina, rispunta la prima ipotesi di indire un referendum tra i cittadini.
DOPO LA SOSPENSIONE, GLI SCENARI FUTURI
Un’idea questa, che l’assessore all’Urbanistica Sandro Medei, contempla come ultima istanza attualmente “non oggetto di discussione“, laddove invece, le vie di uscita dopo i 60 giorni di riunioni interne potrebbero essere tre: “il progetto va avanti cosi com’è adesso, perché riteniamo che questa sia la strada da percorrere e che il tempo ci darà ragione -scrive l’assessore- il progetto viene modificato in maniera molto significativa per raggiungere gli obiettivi prefissati senza creare stravolgimenti della viabilità attuale; il progetto viene buttato nel cestino e ci teniamo il centro del paese cosi com’è oggi”.
A riguardo è intervenuto anche l’Assessore alla Viabilità Tommaso Chiarella: “La nostra decisione è stata una sospensione, che non significa ritiro, questo deve essere chiaro. Le tre forze che compongono la maggioranza sono impegnate a produrre delle proposte autonome da confrontare tra loro, partendo dalla propria visione di paese ed elaborando dei progetti che nel rispetto del programma elettorale possano essere realizzate. A questo servono i 60 giorni di sospensione e a questo stiamo lavorando, e sono sicuro che troveremo la giusta sintesi“.