CERNUSCO
PADRE EMILIO SPINELLI STA BENE, E DAL BANGLADESH CONTINUA LA SUA MISSIONE CON TENEREZZA

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“E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone; ne’ pane, ne’ sacca, ne’ denaro nella cintura; ma di calzare sandali e non portare due tuniche”

 (Marco 6, 7-13)

Queste parole dell’apostolo Marco, rappresentano uno dei passi preferiti da Padre Emilio Spinelli, che con questa frase spesso ama descrivere il proprio lavoro nel mondo, un mondo fatto di Italia ma soprattutto di Bangladesh, paese nel quale il missionario cernuschese del PIME vive da oltre 40 anni.

La paura dopo un agguato
Ed è proprio per la sua vita che Cernusco ha temuto, dopo l’aggressione compiuta contro un altro missionario proprio nella regione in cui per anni Padre Spinelli ha lavorato. L’uomo stava compiendo il rituale giro mattutino del villaggio, quando è stato raggiunto da un colpo di pistola che lo ha fatto cadere a terra sbattendo la testa e perdendo i sensi. Inizialmente si era pensato ad un altro colpo inferto dall‘ ISIS, ma lo Stato Islamico no ha mai rivendicato l’azione. Dagli stessi racconti rilasciati da Spinelli alla sorella residente a Cernusco, pare inoltre che il folle armato, avesse con sè un machete e fosse pronto ad usarlo per decapitare il missionario colpito dal proiettile. Dettagli questi, che la stampa internazionale a taciuto, e che Lucia Spinelli, sorella del missionario cernuschese, ci ha raccontato spiegando come sia stato uno scudo umano di gente comune a salvare la vita al ferito, almeno stando alla ricostruzione di suo fratello, che subito ha prontamente raggiunto con una telefonata in Bangladesh, colpita dalla notizia appresa dai media.

Mio fratello ci ha rassicurati subito -ha spiegato Lucia- sostenendo che non si tratti di un attentato terroristico ma della singola azione di un balordo; Emilio sostiene che nella sua regione, quella di Dinajpur, la convivenza fra cristiani e musulmani sia assolutamente pacifica e armoniosa. Infatti, nel progetto di adozioni a distanza gestito da lui attraverso l’organo pontificio, il pranzo e la cena sono serviti a tutti, figli di cristiani e figli di musulmani.”

Di fatto, la preoccupazione per la vita di tutti i missionari del Bangladesh continua a crescere in concomitanza con l’escalation di violenza che ha colpito da alcuni mesi il paese asiatico, con attentati a volte portati a termine. Si tratta infatti di un paese religiosamente a maggioranza musulmana, pertanto religioni come Induismo, Buddhismo e Cristianesimo sono considerante minoranze e come tali spesso oggetto di discrimazioni e violenza, nonostante lo Stato permetta la libera pratica di tutte le confessioni.

La Missione di Padre Emilio Spinelli
Ma il Bangladesh non è soltanto questo per Don Emilio, è molto di più! E’ la missione di Chandpukur dove arrivò oltre 40 anni fa e da una semplice casetta di fango riuscì a costruire una chiesa, un convento, una scuola, l’ostello per le bambine e quello per i bambini, garantendo alle generazioni della comunità locale, un tetto sotto il quale dormire, mangiare, imparare e studiare. “Non c’era niente –racconta la sorella – Dormiva in una chiesetta sulla terra brulla. I terreni erano aridi e lui ha creato una vera e propria oasi. Ha istruito i bambini grazie all’aiuto degli indigeni e insegnato loro a coltivare la terra e il riso, oltre a rendere la missione un luogo semplicemente bello”.

Quando poi questa creatura è stata abbastanza matura per reggersi in piedi da sola, Don Emilio ha allora trasferito intenti e bagagli in una nuova sfida, quella relativa alla realizzazione della sua terza missione a Bhuttahara nella diocesi di Rajshahi  e di nuovo è ripartito da zero: terreni da coltivare, pozzi da realizzare, case e scuole da costruire e fondi da recuperare. Ora il suo lavoro è incentrato nella ricerca appunto di denaro per realizzare una mensa dove i bambini possano mangiare ma anche ripararsi dal caldo soffocante o dalle improvvise piogge.

E il sottofondo del brusio degli angeli, come definisce Padre Emilio il vociare dei bambini, mescolato al suono naturale della natura, permetterà anche a questa missione di crescere e diventare un riferimento importante per queste nuove popolazioni che hanno incontrato e conosciuto da vicino il cuore di Padre Emilio Spinelli. 

GABRIELLA FERRARI