Così com’era stato per la Villa Reale di Monza, oggetto di un accordo di programma tra ente e Regione Lombardia, potrebbe aprirsi una strada simile per il futuro di Villa Casati, nelle debite proporzioni.
A raccontarlo è proprio il Sindaco Angelo Rocchi, che come molti cittadini si è accorto ad una prima occhiata della condizione in cui versano i muri esterni della sede comunale, ma che da architetto ha subito individuato criticità decisamente più importanti, su cui bene sarebbe intervenire per ridare a Cologno una sede del municipio dignitosa, ordinata, e che meglio si confà alla storia stessa della Villa Besozzi Casati Visconti di San Vito (nome integrale della residenza), costruita probabilmente agli inizi del XVII secolo su una precedente struttura medievale a forte, risalente al “500 – “600 circa.
“Abbiamo già attivato dei primissimi contatti per avviare un accordo di programma con la Regione -ha spiegato Rocchi– in modo da ottenere finanziamenti per la riqualificazione della Villa, all’interno di un ragionamento sulle ristrutturazione delle ville ed edifici pubblici di rilevanza storica, che Regione Lombardia sta portando avanti da tempo e per il quale ha stanziato qualcosa come 50 milioni di euro“. L’ipotesi che Villa Casati possa dunque tornare esteticamente ad antichi fasti, è più di un’idea ventilata, dato che c’è già stato un primo incontro in regione cui hanno presenziato sia il sindaco che l’architetto Bettoni, e contatti sono già intercorsi con l’ Assessore Regionale Massimo Garavaglia.
“Il problema principale cui mettere mano, è quello dell’umidità ai piani inferiori, un problema evidente e sotto gli occhi di tutti -ha spiegato Rocchi– mancano i vespai e per tanto ci sarebbero da fare una serie di lavori di areazione per bloccare l’umidità di risalita prima, e per risanare gli ambienti poi. Va rivisto inoltre tutto il discorso sull’impianto energetico e sui serramenti, e non in ultimo, l’ampia questione degli affreschi e degli intonaci”. Nella sala comunale infatti, sono attesi delegati delle Belle Arti per una valutazione sullo stato degli affreschi risalenti al 1678 (come riporta una data dipinta sugli affreschi stessi) che decorano il soffitto: “Un soffitto sul quale ci sarebbe da intervenire, dato che ci sono almeno un paio di travi imbarcate per via di precedenti lavori effettuati probabilmente non correttamente -ha proseguito Rocchi- e allo stesso modo ci saranno da rivedere le grondaie esterne“.
Un lavoro corposo dunque, che secondo una stima iniziale ancora del tutto approssimativa e provvisoria, potrebbe aggirarsi intorno ai 2 milioni e mezzo di euro. E’ a questo punto che è funzionale l’accordo di programma, che potrebbe prevedere un finanziamento della Regione per il 50%, oppure una ripartizione a tre, tra Regione (40%), comune (30%) e privato (30%). “Mi sto già muovendo in questa direzione -ha proseguito il sindaco- e ovviamente se trovo uno sponsor privato la Regione è anche disposta a concedere qualcosa in più. Vediamo, è tutto in divenire, ma credo ci siano ottime possibilità che la presidenza della Regione riconosca a questo comune e a questa Villa, ciò che merita”.
Dunque ora sul tavolo del Sindaco c’è pronta una lettera da spedire formalmente alla Regione, con allegata la valutazione del valore storico e dell’interesse legato alla Villa, e un progetto dettagliato sugli interventi con una stima del costo più precisa e dettagliata, questa ancora da completare. “Non sarà difficile dimostrare il valore di questo edifico -ha concluso il Sindaco- sia per la rilevanza delle opere d’arte e degli affreschi, che verrà confermato sono certo dalle Belle Arti, sia per la sua possibilità di essere aperta al pubblico, di ospitare mostre e convegni, e sia per la posizione strategica che ricopre in una città servita e vicina al capoluogo regionale.”