Potrebbe rientrare tra le discipline delle prossime olimpiadi (qui) all’interno della federazione Hockey e Pattinaggio FIHP, e il Comune guidato da Giuliano Pisapia ha di recente ragionato con prestigiosi architetti del Politecnico di Milano, sul rilancio di questa disciplina e sulla creazione di un vero e proprio piano legato a questo sport nel capoluogo lombardo (qui).
Parliamo dello skateboard, sport urbano che affonda le sue radici sulla strada, nasce e cresce nelle grandi metropoli, per ritrovarsi da noi in Italia a vivere all’interno di skatepark più o meno grandi, più o meno allestiti ed adeguati a seconda delle città in cui si trovano. A Carugate circa dieci anni fa, lo skatepark costruito all’interno del parco del Ginestrino era punto di ritrovo fisso nell’est milanese, ma negli ultimi anni il suo ridimensionamento ha comportato una minore potenza attrattiva per tutti gli appassionanti skaters della Martesana.
LA REALTA’ DELLO SKATEBOARD TEAM CARUGATE
Ciò nonostante, la realtà dello Skateboard Team, parte integrante della Polisportiva Carugate, resta una di quelle più vive e frequentate dai giovani e giovanissimi della città. Numeri alla mano, saranno in molti a sorprendersi sapendo che lo zoccolo duro dei frequentatori, tra i 10 e i 15 anni, è ben supportato da un gruppo ormai consolidato di appassionati tra i 20 e i 25 anni, e da una fascia di skaters storici che vanno dai 26 ai 40 anni. Un o sport trasversale che coinvolge tutte le generazioni a quanto pare, e che in città conta in tutto una trentina di persone, che arriva a 50 se si aggiungono i giovani provenienti da altre città come Pessano e Cernusco. Manca la generazione di mezzo, quella tra i 16 e 20 anni, ma è subito spiegato il perché: “Questa fascia di età di ragazzi, si sposta agevolmente con la metro e raggiunge spazi pubblici a Milano dove le strutture per lo Skateboard sono adeguate e funzionano come veri poli di sport e aggregazione –ha spiegato Andrea Mariani, referente dello Skateboard Team per la Polisportiva- Una cosa completamente lontana dalle logiche delle nostre piccole città, dove le strutture sono spesso inadeguate e obsolete, e non riescono ad imporsi come vero spazio urbano per la socializzazione”.
Lo skate a Carugate dunque, nei numeri conta più appassionati di un’intera squadra di calcio maschile di qualsiasi società del paese, cui si aggiungono inoltre gli amanti della BMX e dei roller, che sfruttano a struttura del Ginestrino. E uno skatepark infatti è luogo che si presta a molteplici attività che contemplano lo skateboard ma possono ampliarsi davvero ai pattini, alle bici, all’intrattenimento. Tutto questo sta nelle corde e nella filosofia dello skate, ma prevede strutture inserite nel contesto urbano come se ne fossero complemento d’arredo quasi. Spazi di cemento sagomati con piscine (bowl) e rampe (half pipes), con elementi misti che richiamano la città. Su questo sta lavorando la Città di Milano insieme al Politecnico, a Milano Skateboarding e Skateboarding Italia, tutte realtà con cui anche lo Skate Team Carugate ha stretto una proficua collaborazione.
Ma com’è ora la struttura cittadina ? “Inadeguata, obsoleta, assolutamente da migliorare e ampliare –ha commentato Mariani– è sotto gli standard minimi degli skatepark a livello europeo e italiano. Gli interventi del 2011 hanno migliorato i materiali di costruzione degli elementi, ma li hanno rimpiccioliti rendendo la rampa meno appetibile. Ciò che chiediamo a quei partiti che dicono di voler stanziare 10 milioni di euro per lo sport (nda: il Partito Democratico), è di destinarne un 1% a noi, che è nulla ma per noi sarebbe sufficiente per rendere questo luogo uno spazio sociale e sportivo di livello regionale e nazionale”.
GLI IMPIANTI IN MARTESANA
Nonostante venga definito sotto gli standard qualitativi, il piccolo impianto carugatese resta comunque uno dei salvabili nel panorama desolante della Martesana, dove Pessano, Bussero, Brugherio, Gorgonzola e Cassina non hanno spazi di questo tipo; Cologno, Segrate e Vimodrone campano su strutture vecchie, Cernusco ha un impianto inclassificabile, e se Melzo se la cava con una bella mini rampa, per trovare impianti validi bisogna uscire dalla zona e approdare a Vimercate e al suo nuovo skatepark privato indoor, a Usmate Velate con una delle più importanti half pipe d’Italia o a Milano, al Parco Lambro o all’area Motta di Viale Corsica.
Dunque, rilanciare lo sport urbano in città, potrebbe essere allo stesso tempo un valido modo per rilanciare la socializzazione all’aperto e la vita negli spazi pubblici soprattutto per le giovani generazioni. “Chiediamo un impegno per migliorare questi spazi, e noi faremo la nostra parte come sempre abbiamo fatto cercando sponsor e figure tecniche in grado di gestire al meglio ogni progetto di miglioramento” ha ribadito Mariani, cui fa eco Vincenzo Folliero carugatese e membro di Streetboarding Italia: “Lo skateboard si sta evolvendo esattamente adesso. Se cominciassimo a costruire qualcosa di buono ora, nel futuro prossimo riusciremo a tare al passo con questa evoluzione”.
EVENTO IL 7 NOVEMBRE A CARUGATE
Nel frattempo, per sabato 7 novembre al Ginestrino, è in programma uno dei tanti eventi per cui è ormai noto il Carugate Skateboard Team. Una giornata di skate firmata dai giovani dello skatepark con la “Revert Crew”, ovvero il team formato da circa 15 giovanissimi skaters carugatesi, la Polisportiva Carugate e l’ educativa di strada.
Forse non arriveremo mai al livello della Svezia, dove a Malmö esiste una scuola (qui) che attraverso lo skateboard insegna arti e mestieri affini (Mariani ci ha raccontato di come le discipline artistiche da fotografia a riprese video e grafica, si accompagnino di frequente con questo sport), ma di sicuro restando nel locale si può fare molto di più investendo in una disciplina che ne contiene molteplici, e che fonde in un solo spazio lo sport, la crescita sociale, l’incontro tra generazioni, e condivisione di spazi pubblici.