Un consiglio comunale ad oltranza terminato nella notte tra 28 e 29 luglio, ha chiuso la discussione in merito al bilancio di previsione triennale 2015 – 2017. Trascorsi i dieci giorni a disposizione della minoranza per presentare emendamenti, si procederà con l’approvazione del bilancio, che a questo punto arriverà intorno alla metà del prossimo mese.
Rispetto a quanto si era inizialmente appreso dalla relazione presenta dall’ Assessore Tesauro, tutto è confermato: a fronte della necessità di far quadrare il bilancio, e preso atto del disavanzo registrato e della mancanza di circa 2milioni di euro di trasferimento dallo stato centrale, alcune spese per servizi individuali aumenteranno, come ad esempio le mense, mentre le aliquote per IMU TASI e TARI resteranno invariate, così come resterà al massimo valore l’ addizionale IRPEF con la già nota eliminazione delle detrazioni per i lavoratori autonomi con un reddito inferiore ai 14.000 euro.
VIA LE DETRAZIONI SULL’ADDIZIONAE IRPEF, E LA MINORANZA INSORGE
E’ forse questo uno dei punti che più ha infiammato la lunga discussione. Ad innescare la miccia anche una frase del Consigliere Nicola Tufo (Fratelli D’Italia), che lasciando poco all’immaginazione ha descritto come “evasori fiscali“ parte dei lavoratori autonomi al di sotto dei 14.000 euro. “Noi votiamo contro a questo provvedimento, non perché non abbiano nulla di meglio da proporre, ma perché voi la pensate così e basta, voi siete così -ha dichiarato in consiglio Cosimo Sansalone– Non siete per niente liberali, avete colpito la fasce deboli dei lavoratori definendoli per giunta evasori fiscali. Inaccettabile“.
E sempre Sansalone a bocce ferme ha poi aggiunto: “Queste scelte a bilancio sono sicuramente dettate da un documento che hanno ereditato con poco tempo per lavorarci sopra, ma in parte sono frutto di una mentalità più statalista di quanto non abbiano uomini di sinistra, senza alcuna cultura o progettualità liberale, che avrebbe portato invece a farsi carico di un debito maggiore spalmato sul lungo periodo, cosa che non avrebbe inciso in modo determinante e avrebbe permesso di non mettere mano alle tasche dei cittadini.”
Contrari all’abolizione delle esenzioni per le fasce di reddito più deboli, anche PD, Cologno Solidale e Democratica, Movimento 5 Stelle e Salvatore Capodici. Monica Motta a riguardo sottolinea: “Non è accettabile che per fare una lotta all’evasione si attui una politica che colpisce le fasce deboli in una città come Cologno. Che cambino le cose, o la nostra opposizione sarà sempre più determinata e decisa”.
Dalla sua il Sindaco Rocchi aveva illustrato nella sua presentazione al bilancio, la chiara intenzione di ripristinare le esenzioni nel corso del 2016 (qui), cosa sulla quale dai banchi della minoranza ha chiesto più volte lumi il consigliere di opposizione Capodici.
TARI E TASI INVARIATE
Corposa l’argomentazione della situazione TARI, la cui aliquota resterà invariata nonostante lo scorso anno le tasse sui rifiuti abbiano prodotto al comune più di quanto sia stato speso per il servizio stesso. A proposito è intervenuto l’Assessore Di Bari: “La legge prevede che la richiesta di esborso ai cittadini sia pari a quanto speso per l’esercizio, mentre lo scorso anno il comune ha incassato circa 466.000 euro in più del previsto, cifra che avremmo voluto restituire ai cittadini, ma che non ci è consentito fare perché già stata impegnata per altro“.
Nulla di nuovo sul fronte della TASI, sulla quale il consigliere Capodici ha precisato: “Con questa aliquota innescate lo stesso procedimento che si verifica con la TASI: i cittadini pagano un surplus per coprire coloro che non pagano, e nel passaggio l’amministrazione si trattiene il 35%. Da fuori concretamente non aumentate le tasse perché le aliquote restano invariate, ma poi eliminate le detrazioni e quei soldi li tenete. Era sbagliato se lo faceva Soldano, è scorretto anche se lo fate voi“.
I voti contrari della minoranza ad entrambi i punti sugli oneri tributari, hanno suscitato la reazione del Vicesindaco Cerioli, che a posteriori a commentato: “Incredibile, praticamente hanno votato contro un emendamento che avevano deliberato loro in passato. Che coerenza“.
IL RECUPERO DEL DISAVANZO: DALLA TENSIONE ALLA BATTUTA DEL SINDACO CHE E’ GIA’ STORIA
Centrale nella discussione è il vuoto di circa 2.7 milioni di euro, mancanza che lo stesso Assessore al Bilancio Gianfranca Tesauro aveva indicato come causa di scelte impopolari cui si è trovata costretta la Giunta.
Ma di cosa stiamo parlando ? Buco ? Disavanzo Tecnico ? E’ proprio su questo che ha battuto chiodo l’ex Assessore e attualmente Capogruppo PD Giovanni Cocciro, che attribuisce la mancanza di quella somma ad una cambio di contabilità reso obbligatorio nel 2015 con l’armonizzazione di bilancio, che ha costretto le amministrazioni a fare i conti con tutta quella parte di somme in diritto a riscuotere, che non vengono mai effettivamente incassate: “Il problema del disavanzo è dato dal passaggio obbligatorio per legge da un bilancio di competenza ad un bilancio di cassa, che non consente più di inserire negli accertamenti somme che si sa essere inesigibili. Non è un ammanco, un buco, un debito o un dissesto quindi. A Cologno il disavanzo si registra per via di una norma che istituisce un fondo per le cause legali, per tanto questa somma è un costo di bilancio a garanzia di future eventuali spese legali. Sono entrate da compensare solo se si perderanno le cause attualmente in corso”.
Momento di tensione quando la responsabile tecnico finanziaria del comune, Sig.ra Pazzi, ha lasciato l’aula dopo l’intervento del consigliere Capodici, che ha posto sul banco d’accusa i tecnici comunali, rei di non aver svolto per tempo e correttamente il loro lavoro, e quindi veri responsabili, stando anche alla legge Bassanini, di alcuni errori che ora si riversano sulla nuova Giunta: “La responsabilità è dei tecnici, e anche quando il Sindaco parla di buco in realtà non lancia un accusa al PD, ma la lancia ai dirigenti. Soldano avrebbe dovuto lasciare un bilancio approvato è vero, non averlo fatto consente a voi di strumentalizzare questa situazione, che è la conseguenza di un aggiustamento di riscritture contabili. Ma i dirigenti vi hanno fatto trovare già pronta la parte tecnica di preparazione del bilancio ? Perché da tempo doveva esserci dato che loro devono lavorare anche se la giunta non c’. I colori cambiano ma i dirigenti son sempre quelli, e la mia è un’accusa tecnica non personale, ci sono persone profumatamente pagate, e devono rendere conto del loro lavoro.”.
Sulla responsabilità e il ruolo determinante dei tecnici, anche il Sindaco Angelo Rocchi ha sostenuto il discorso di Capodici, stemperando però la tensione di un consiglio comunale iniziato alle 18.00 e giunto alle 2.00 di notte, quando incalzato sulla distinzione tra “disavanzo tecnico” piuttosto che “buco di bilancio”, si è auto definito un “sostenitore del buco“, facendo partire una fragorosa risata dai banchi di entrambi gli schieramenti e dal pubblico, ancora numeroso nonostante la tarda ora.
ALTRA CHIUSURA IN POLEMICA
Il Consiglio si è chiuso intorno alle 02.15 nell’ennesima polemica, quando dopo la lettura delle linee programmatiche da parte del Sindaco, il Presidente del Consiglio Della Vella non ha concesso discussione alla minoranza, adducendo la stessa motivazione della sera precedente rispetto al bilancio: “Si tratta di una semplice presentazione -ha detto- per la discussione istituiremo un consiglio ordinario più avanti”.