Che la Martesana sia bella anche in bici, lo dice anche qualsiasi ciclista della domenica che si vede pedalare lungo gli argini del canale figlio del grande Leonardo da Vinci.
Ma, in questi giorni, lo sottolinea il titolo di un libro di Giancarlo Mele, giornalista e scrittore, milanese di nascita ma da 30 anni di adozione della martesana, a cui ha dedicato molti lavori.
Sabato 13 giugno alle 16.30 alla biblioteca Lino Penati di Cernusco presenta in anteprima la sua ultima opera “La Martesana è bella anche in bici”, ovvero una guida pratica alla (ri)scoperta del Naviglio, con Edo Bricchetti, progettista e referente scientifico dell’Ecomuseo Adda Leonardo.
L’evento proprio, perché in sostanza fotografa un territorio lambito dal Naviglio ma non solo, è supportato da proiezioni fotografiche e percorre itinerari per chi arriva a Milano dall’Adda lungo l’alzaia del naviglio piccolo o Martesana. Dove per alzaia, si intende la strada di servizio lungo la riva del canale, sulla quale con una fune si trainavano controcorrente barche o battelli. E il naviglio della Martesana di cui parla Mele è uno degli assi portanti del sistema delle acque in Lombardia, porta l’acqua dell’Adda a Milano, dal santuario di Concesa a Trezzo fino a Cassina di Pomm alla fine di via Melchiorre Gioia, per circa 35 chilometri.
L’intero percorso, per ciclisti e podisti, risulta facile e pianeggiante adatto anche ai bambini, oltre che suggestivo. Il libro, in definitiva una guida pratica, è un susseguirsi di tappe, che compiono alla fine un viaggio, ricco di di informazioni per consentire al visitatore di scoprite quanto più possibile. Non a caso ciascuna tappa è corredata da una scheda sintetica, con i punti di interesse, numerosi approfondimenti di storia, arte e leggenda, oltre che di una ricca galleria iconografica.
E se seguirete il libro pedalata dopo pedalata, e alla fine la stanchezza si farà sentire, sarà sempre possibile rientrare in molti paesi della Martesana e a Milano con la MM2, linea verde, che corre parallelamente al naviglio caricando gratuitamente le biciclette sulla metro.
FRANCA ANDREONI